Napoli, De Laurentiis e abbonati a muso duro: rischio di un’azione penale
Il Napoli vola, piace, diverte e vince. I tifosi hanno per anni sognato una squadra di questo livello e ora godono nel poter andare a vederla dal vivo al San Paolo, urlando e applaudendo alle gesta di Mertens compagni. Un idillio tra squadra, società e tifosi che però nasconde il classico ‘dark side', il lato oscuro della forza partenopea. Che porta il nome di Aurelio De Laurentiis il deus ex machina della rinascita societaria ma anche un padre-padrone che spesso va avanti per la propria strada, sbagliata o corretta che sia. Come nel caso del contenzioso aperto con diversi tesserati che oggi non possono più presentarsi ai tornelli con la loro nuova tessera perché ‘bloccata' dal club.
L'abbonamento troppo caro
Più economici i singoli biglietti
Il problema risale allo scorso anno quando facendo due conti in tasca a chi aveva sottoscritto l'abbonamento stagionale ci si era accorti che acquistando i singoli tagliandi di sarebbe speso molto meno. L'abbonato, invece di essere tutelato e omaggiato, si ritrovava cornuto e mazziato. Una situazione insostenibile: circa 300 euro di surplus nei Distinti, 550 in Tribuna Posillipo. Roba da chiamare l'avvocato.
La class action dei tifosi
E così molti lo hanno fatto: una class action contro il Napoli Calcio di circa 200 tifosi inviperiti, con 25 citazioni a giudizio e 70 diffide. Tutte rivolte a De Laurentiis che, ovviamente, ha risposto di par suo. Punendo i rivoltosi bloccandone il nuovo abbonamento e non facendoli entrare nello stadio per la nuova stagione. E' capitato a diversi tifosi nei Distinti e ad altri in tribuna Posillipo. Nessun disguido o contrattempo: ai tornelli la tessera a loro nome è stato bandita.
La risposta di De Laurentiis
L'articolo 3 e il blocco della tessera
Una presa di posizione forte, di muro contro muro ma che il Napoli Calcio ha potuto effettuare rifacendosi ad un articolo inserito nella sottoscrizione dell'abbonamento firmato dai tesserati: "Il titolare dichiara e garantisce che non ha proposto, né è in procinto di proporre azioni giudiziarie nei confronti della società". La quale, dunque, si è riservata il diritto di bloccare tutto e tenere i tifosi che si sono rivolti ai legali, lontano dal San Paolo.
Il rischio di una azione penale
Ma la questione sta finendo in tribunale e non accenna a concludersi perché le due parti oramai sono su posizioni di intransigenza. De Laurentiis non ha intenzione di fare alcun passo indietro e i tifosi, oltre a rivolgersi agli avvocati per la riattivazione delle tessere, stanno pensando di passare a una denuncia penale per ottenere il maltolto.