Napoli, cittadinanza onoraria a Pepe Reina
Cosa avrà mai fatto di così straordinario Pepe Reina per meritare la cittadinanza onoraria di Napoli? Nulla ancora, a parte il proprio dovere di calciatore. Però, se l'ha avuta Inler che, dichiarazione d'amore a parte, non ha lasciato grandi rimpianti, va da sé che un'onorificenza del genere venga conferita anche al portiere spagnolo che nel Golfo è un'icona così come un leader all'interno dello spogliatoio. Sotto il Vesuvio c'era arrivato nell'estate del 2013 con il beneplacito di Rafa Benitez che ne apprezzava le qualità tecniche, professionali e umane già dai tempi del Liverpool. Andò via un anno dopo per trasferirsi al Bayern Monaco ma in Germania – nonostante la forza dei bavaresi – non è mai sembrato veramente contento. Le parole dolci e i ricordi continui della precedente avventura in azzurro ne sono stati una conferma, quasi a preparare la strada al suo ritorno con Sarri. E così è stato.
Un tweet ("tre grandi punti che tornano alla Terra del Sole"), il botta e risposta con un tifoso dell'Atalanta lo ha reso ancora più popolare: lo accusavano di eccesso d'esultanza, la sua replica sui cori razzisti rivolti a Napoli e ai napoletani ebbe lo stesso effetto del miracolo di San Gennaro… a far sciogliere il sangue (nelle vene) era stato solo Maradona, come nella gag di Così parlò Bellavista. "Permettete un pensiero poetico?". Anche due… sembra dirgli il sindaco, De Magistris, che addirittura sta pensando d'insignire Pepe Reina dell'importante riconoscimento. "E' una ipotesi, se n’è parlato in questi giorni", ha ammesso il primo cittadino a Radio Kiss Kiss. La motivazione? Eccola. "Oltre ad essere un grande portiere si sta dimostrando un difensore di Napoli e dei napoletani. Chi la difende anche se non è napoletano merita di diventare cittadino della città più emozionante del mondo".