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Napoli, Carlo Ancelotti: “Per lo scudetto manca poco, spero di mettercelo io”

Il tecnico del Napoli, Carlo Ancelotti, parla alla vigilia della gara di campionato contro il Milan. Fiducia piena nel gruppo e bando allo scetticismo: “Non so da dove nasca, forse da un mercato a fari spenti, ma non avevamo necessità di cambiare. Chi vive all’interno sa che molte qualità non sono venute ancora fuori”. Fabian indisponibile.
A cura di Maurizio De Santis
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La vittoria con la Lazio, il Milan che è una squadra tosta (anche per l'amarcord), il debutto al San Paolo, Higuain che è uno spauracchio, la Juventus e la lotta scudetto che resta un sogno e non un'utopia. Carlo Ancelotti ne ha per tutti nella conferenza stampa di vigilia della sfida di campionato che si giocherà sabato sera alle 20.30, altra tappa fondamentale nel processo di crescita della squadra rilevata da Maurizio Sarri e ancora da modellare secondo la propria visione di gioco. ‘Ha giocato alla Ancelotti ma segnato alla Sarri', era il commento di buona parte dei tifosi orgogliosi del presente (come si dice… vincere aiuta a vincere) e ancora un po' nostalgici del passato più recente. Chissà, forse è anche questa la ragione che spinge spesso il presidente, Aurelio De Laurentiis, a demolire la figura del tecnico artefice di ‘un gioco bello ma non vincente (come ammesso dal numero uno azzurro).

La vittoria di Roma contro la Lazio ha accelerato i tempi per la nostra autostima – ha spiegato Ancelotti in conferenza stampa -. Nel nostro mondo serve molto e le vittorie aiutano ad accrescere questo. L'abbiamo fatto con la Lazio, vogliamo vincere anche col Milan per velocizzare questo processo.

Fin dove può arrivare questo Napoli? Può davvero ancora ambire allo scudetto? E' forse mancato un po' più di coraggio in campagna acquisti per rinforzare una rosa capace di toccare quota 91 punti e sfiorare il tricolore? Allo scetticismo espresso da buona parte degli addetti ai lavori Ancelotti replica in maniera decisa.

Non so da dove nasca, forse da un mercato a fari spenti, ma non avevamo necessità di cambiare. Chi vive all'interno sa che molte qualità non sono venute ancora fuori, per questo ci siamo concentrati più sul non perdere. All'esterno non è percepita la forza che può venire fuori. Scudetto? Il sogno nasce da quanto fatto l'anno scorso. Non manca molto, quel poco spero di darlo io. Stiamo cambiando qualcosa, speriamo di raccogliere i frutti molto presto. In ogni caso c'è più competitività nella parte alta del campionato con Inter, Milan e Roma.

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Il presente è il Milan rinforzatosi nell'ultima campagna acquisti con Gonzalo Higuain e Pepe Reina che in dote hanno portato personalità, gol ed esperienza a una squadra che l'anno scorso ha peccato sotto tutti questi aspetti.

Il Pipita? I calciatori del Napoli lo conoscono bene… preferisco pensare a quello che vogliamo fare noi, senza soffermarci troppo sugli avversari. Quando giocavamo contro Messi o altri preferivo non parlarne. Higuain è formidabile sotto porta, ma faremo la nostra partita per dargli meno possibilità.

Formazione fatta, in campo dovrebbe andare la stessa squadra che ha espugnato l'Olimpico con Ospina che potrebbe prendere il posto tra i pali di Karnezis. Per il resto, Milik confermato in attacco, Mertens ancora in panchina e Verdi di nuovo in seconda fila rispetto a Callejon.

Non penso a un dualismo tra i due tra Milik e Mertens perché possono anche giocare insieme. Stessa cosa anche per Verdi, non vedo dualismi con Callejon. Ci sarà chi giocherà più partite di un altro, ma non possiamo dirlo adesso con una gara alla settimana. Quando inizierà la Champions le rotazioni saranno naturali. E quesot vale anche per Fabian, ora indisponibile. Cosa mi aspetto dalla gara col Milan? Contro la Lazio abbiamo fatto ridere 30 minuti, speriamo di iniziare bene.

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