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Napoli, buon compleanno Sarri: tra vini doc, maglie autografate e la vetta solitaria

La manita al Frosinone e il titolo di Campioni d’Inverno sono stati la ciliegina sulla torta per il 57° compleanno del tecnico dei partenopei, festeggiato dalla squadra con una maglia autografata e dal presidente con tre litri di pregiatissimo vino rosso. Da bersi alla faccia di chi non credeva nel progetto tecnico.
A cura di Alessio Pediglieri
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Un compleanno perfetto. Quello di Maurizio Sarri, il suo 57° che ha visto il suo Napoli salire sulla vetta più alta della classifica, in solitaria, grazie alla splendida manita rifilata al neopromosso Frosinone. Un successo che è valso il titolo più prestigioso di metà cammino, quello di Campioni d'Inverno, un merito che i partenopei non avevano dai tempi lontanissimi di Diego Armando Maradona. Un compleanno festeggiato superando l'Inter, ricevendo una maglietta autografata da tutti i suoi ragazzi, tra i complimenti dei tifosi e dall'omaggio prestigioso del presidente De Laurentiis che ha voluto onorare fin qui ottenuto con un ottimo vino doc, da bere alla faccia di chi non credeva – e ancora tentenna a farlo – alla scommessa estiva di puntare tutto sull'ex banchiere arrivato da Empoli. Un blend di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Syrah a comporre un prestigioso supertuscan. 

Proprio così: quando in estate De Laurentiis diede il benservito a Rafa Benitez, affascinato dalle sirene madridiste che già l'hanno scaricato, molti (se non tutti) avevano dato del folle al patron partenopeo. Perché aveva deciso di sconfessare se stesso, quella sprovincializzazione del Napoli, quel suo voler rendere la piazza una piazza internazionale puntando su tecnici di grido e giocatori da botteghino. L'essersi rivolto a Sarri, ex banchiere dal profilo basso, anzi bassissimo, reduce da una positiva stagione con l'Empoli, è stata letta come un azzardo non calcolato. Ad agosto. Oggi, a distanza di cinque mesi viene letta come una benedizione, una scelta vincente, una mossa perfetta.

In effetti, ciò che non erano stati capaci di fare prima Mazzarri e poi Benitez negli anni passati è riuscito a farlo Maurizio Sarri in pochi mesi: ha ridato credibilità ad una difesa che sembrava allo sbando; ha concesso fiducia a Higuain letteralmente rigenerato (con 18 reti in 19 uscite stagionali in serie A); ha rimesso al centro della manovra capitan Hamsik; ha ridato alla piazza qualcosa in cui credere e sperare, ogni weekend con una squadra capace di far gioco, segnare, divertire e vincere.

La vittoria a Frosinone è l'emblema di questo nuovo Napoli capace di crescere e maturare e comprendere la propria forza. Un successo che è valso il titolo d'inverno (che quando i partenopei ottengono poi bagnano con il tricolore), frutto del gioco voluto da Sarri che tutti seguono religiosamente. Così, la maglia numero 57 regalatagli dai suoi ragazzi assume un senso ancor più profondo di un gruppo coeso e unito come da anni non accadeva. E così, anche la magnum ragalatagli dal patron De Laurentiis, tre litri di pregiatissimo rosso doc, un blend di Sangiovese, con Cabernet-Sauvignon e Syrah diventa il modo migliore di brindare. Alla faccia di chi non credeva e ancora tentenna in questo miracolo chiamato Napoli.

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