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Napoli, Berardi affare rinviato. All’appello mancano un difensore e un vice Callejon vero

Chiuse le operazioni di mercato, in casa azzurra restano tutti i dubbi legati a una rosa che in alcuni ruoli (difesa, lato destro) non è all’altezza delle ambizioni da scudetto. Impossibile piazzare Giaccherini, l’ex Juve è rimasto quale rincalzo. Il vero colpo sarebbe stato prendere Berardi. E i soldi (incassati) non mancavano di certo.
A cura di Jvan Sica
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A Napoli, un po’ per frustrazione, un po’ per la solita voglia di prendersi non troppo sul serio, stamattina si diceva che De Laurentiis, acquistando Inglese ha preso un giocatore italiano e straniero allo stesso tempo. Al di là dell’ironia partenopea che stempera tutto, ci si aspettava e sperava molto di più dalle ultime ore di mercato rispetto all'ingaggio di Inglese last minute (lasciato in parcheggio al Chievo Verona, salvo casi di necessità) e alla conta dei 40 milioni circa incassati dalle cessioni. Sono rimasti tantissimi dubbi che si spera non incaglino il percorso del Napoli in questa stagione.

In primo luogo il nodo portiere

Reina voleva il Paris Saint Germain per provare a vincere tutto nella squadra più migliorata in questo mercato estivo. Già il semplice rifiuto un trasferimento fatto a un calciatore oggi è molto difficile da gestire. Se a questo poi si lega il polverone sollevato intorno all’affare Reina, alla fine rimasto controvoglia, e la fiducia molto relativa che la società (non Sarri che si fida ciecamente del suo portiere) ripone nello spagnolo crea una situazione molto instabile. Fattore che non è mai un bene per chi deve essere sicuro come nessun altro in una squadra di calcio. Non comprando, né opzionando nessuna prima scelta inoltre, la diatriba con Reina potrebbe riproporsi anche a gennaio, con scelte poi molto meno facili e sicuramente molto più esose.

All'appello manca un terzino

In difesa l’unico ruolo dove pensare di ritoccare la squadra era sulla destra. Hysaj continua a offrire buone prestazioni, con un Maggio invece che inizia a sentire il peso degli anni. Se fosse arrivato un esterno destro di personalità, con esperienza internazionale e dalla grande corsa il Napoli avrebbe avuto certamente una freccia in più nel suo potenziale, da giocarsi in molti contesti soprattutto contro squadre bloccate in difesa. Basta vedere il Chelsea che per Zappacosta ha speso più di 25 milioni di euro, il segnale che avere un esterno che sappia coprire la fascia senza cali di energia nei 90 minuti è essenziale.

In attacco la questione ‘esterni'

Se a centrocampo poi non bisognava toccare nulla per la ricchezza e la varietà di giocatori a disposizione, in attacco è passata sotto traccia un’esigenza impellente alla fine del mercato non risolta: come esterni d’attacco, ruolo essenziale nel gioco di Sarri, dietro ai titolarissimi Insigne e Callejon ci sono Ounas e Giaccherini. Il primo a Dimaro è stato etichettato da Sarri come “ragazzino” con buone prospettive. Quando Sarri chiama qualcuno “ragazzino” (come ha fatto con Rog lo scorso anno) vuol dire che prima di giocare con continuità deve passare del tempo. Per quanto riguarda Giaccherini, il Napoli ha cercato di piazzarlo ovunque ma non ci è riuscito per l’ingaggio troppo alto per chi lo scorso anno ha giocato solo 16 spezzoni di partite in serie A.

berardi trattative napoli

Berardi, un'operazione rinviata

Un esterno di grande qualità e forza fisica serviva per far rifiatare i due titolari che non potranno sostenere un campionato intero e una Champions League da protagonisti. Il candidato ideale era stato trovato in Domenico Berardi, il Sassuolo aveva anche fatto il prezzo, ma Giuntoli e De Laurentiis hanno optato per monetizzare il duo Zapata e Strinic alla Sampdoria invece di utilizzarli per scardinare le resistente dei neroverdi. Berardi sarebbe stato perfetto per caratteristiche, età, voglia di imporsi e anche per possibilità di margine su successiva rivendita, secondo una strategia che De Laurentiis tiene sempre presente in ogni sua scelta. Da fonti certe sappiamo che Berardi è stato davvero vicino al Napoli ma poi non c’è stata la volontà di chiudere intorno ai 50 milioni. E chissà che nel 2018 non riparta l'assalto a un affare, al momento, rimandato.

Il mercato ‘anticipato'

Al di là di quello che il Napoli ha sempre comunicato, ovvero che il mercato sarebbe stato quasi nullo perché la squadra aveva meccanismi oliati e difficili da apprendere nel breve e per questo era difficilmente migliorabile, le ragioni economiche di questo mercato asfittico sono due: la prima è che per De Laurentiis la sessione di mercato dei grandi investimenti è stato fatta lo scorso anno, comprando giocatori che, non essendo stati utilizzati al massimo delle loro potenzialità la scorsa stagione, possono essere molto utili e pronti per questa appena iniziata.

Risorse investite sui rinnovi

In secondo luogo De Laurentiis ha posto dei paletti ferrei al mercato in caso di rinnovi sostanziosi delle sue stelle. Vogliamo trattenere Insigne, Mertens e gli altri quando è il momento di monetizzare al massimo il loro valore? Per farlo bisogna aumentare loro l’ingaggio cercando vincere quest’anno? De Laurentiis ha accettato queste condizioni, ribattendo però che non avrebbe fatto mercato in entrata. E così è stato.

Squadra incompleta (panchina non all'altezza)

Adesso forse è tardi per recriminare e nessuno della società infatti, anche perché messi in silenzio stampa, lo ha fatto, ma all’orizzonte sembrava intravedersi una possibilità di completamento della squadra che non è stata portata a termine e su cui bisogna fare i conti da oggi in poi. Compresa una panchina non all'altezza dei titolari.

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