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Inter, Nagatomo: “Ho detto di no al Manchester United”

Il difensore giapponese confessa di aver rifiutato una ricca proposta del Manchester United e ha svelato pure che a breve rinnoverà il contratto con l’Inter.
A cura di Alessio Morra
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Il difensore giapponese dell’Inter Yuto Nagatomo ha svelato di aver rifiutato una ricca proposta del Manchester United pur di rimanere con la squadra nerazzurra: “Io amo questa squadra e questa maglia e voglio restare qui molto a lungo. Per questo ho detto di no anche al Manchester United”, e soprattutto ha rivelato che a breve rinnoverà il proprio contratto con l’Inter.

Resto qui – Il terzino, che in Italia fu portato dal Cesena, sta disputando la sesta stagione della sua carriera con l’Inter, che gli è entrata nel cuore e con cui probabilmente rimarrà ancora molto a lungo: “Mi piace tutto di questa squadra, voglio rimanere qui. Ho rifiutato un’offerta del Manchester United, il mio desiderio è stare qui. Con Mancini il rapporto è ottimo e penso che a breve arriverà il rinnovo di contratto”.

Arriveremo terzi – Nell’ultimo mese l’Inter è passata dal primo al quarto posto. Nagatomo, nonostante queste difficoltà, è sicuro la sua squadra potrà riprendersi rapidamente, tornerà sulla retta via e conquisterà il terzo posto, che dà diritto a giocare i playoff per la Champions League: “Stiamo attraversando un periodo opaco, ma non so perché. Noi stiamo lavorando duro e sono convinto che prima o poi ci rialzeremo e torneremo a vincere. Sono convinto anche che arriveremo terzi, dobbiamo giocare la Champions League perché è bellissima, io l’ho giocata”.

Gli amici – Nagatomo dunque è uno dei ‘vecchi’ dell’Inter. Il giapponese ha raccontato di aver imparato parecchie cose da Materazzi e di aver legato, prima, moltissimo con Sneijder, e adesso, con il portiere Handanovic. Il terzino di Mancini ha legato con Eder, ultimo grande acquisto del club: “Mi trovo benissimo con Handanovic e sono compagno di stanza di Eder, prima però i miei amici più stretti erano Sneijder e Materazzi, è stato Marco ad insegnarmi le parolacce in italiano”.

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