Mourinho: “Mia moglie non voleva che allenassi l’Inghilterra”

Sua moglie, Matilde, disse no e José Mourinho rinunciò alla panchina dell'Inghilterra. Era il 2007, la sua esperienza al Chelsea s'era conclusa: con i ‘blues' aveva vinto tutto in Inghilterra, dalla Premier League alle coppe nazionali, e gli servivano nuovi stimoli per sentirsi ‘special one'. Fu allora che la Federazione inglese avanzò la proposta di accomodarsi sulla panchina della nazionale: avrebbe guidato lui i ‘Tre Leoni' alla vittoria, accomodandosi sulla panchina di Steve McLaren. Non fu il destino a spingerlo verso l'Italia e l'Inter ma la consorte che gli sconsigliò quell'incarico. "Aveva ragione quando mi disse di non accettare – ha raccontato ai tabloid il manager portoghese -. Quel ruolo non era adatto a me sette anni fa, non la sarà per i prossimi sette. Chissà, forse tra quindici… ma non adesso. Mai avrei potuto attendere una competizione importante per due anni, magari affrontando avversari come San Marino o addirittura il Kazakhistan".
L'epopea del triplete all'Inter. E allora fece i bagagli e salì sull'aereo che lo condusse a Milano, sponda nerazzurra, verso l'epopea del ‘triplete' (scudetto, Coppa Italia, Champions League nel 2010) scandita (anche) dal rumore dei nemici, dal gesto delle manette e dalla prostituzione intellettuale della stampa. Prese una strada diversa nonostante avesse dalla sua il consenso di buona parte dei calciatori dell'Inghilterra: "Lampard, Terry, Cole – ha rivelato – mi dicevano ‘vieni, vieni' perché quelli del Manchester United sono favorevoli". Mourinho in Serie A e Fabio Capello al comando della nazionale inglese, sullo sfondo il made in Italy che è un marchio di fabbrica del calcio continentale.
Mourinho allenatore più pagato al mondo
A Carlo Ancelotti (allenatore italiano del Real Madrid) va il record e la grande soddisfazione di aver conquistato ben cinque volte la Champions League (3 da allenatore e 2 da calciatore con il Milan) ma José Mourinho, nonostante l'ultima stagione da ‘zeru tituli', lo batte per quanto riguarda a ingaggio e introiti. Il manager del Chelsea, tornato in Inghilterra dopo un'avventura poco felice alla guida dei ‘blancos', ha un contratto faraonico: guadagna 17 milioni lordi a stagione, 10 al netto delle tasse.