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Mourinho e le sue frasi: grazie a Dio non sono mai stato modesto

José Mourinho, all’intervista France Football, ha rilasciato un’intervista in cui ha dichiarato: “Grazie a Dio non sono modesto”.
A cura di Giuseppe Senese
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Mourinho e le sue frasi: grazie a Dio non sono mai stato modesto

La sue parole, a quanto pare, tirano più di un carro di buoi: José Mourinho, allenatore del Real Madrid, non sa proprio star zitto, e come suo solito savoir faire, ha rilasciato delle dichiarazioni che sicuramente faranno discutere.

Il tecnico portoghese ha, infatti, rilasciato un'intervista in esclusiva alla rivista France Football, dove addirittura il titolo è tutto un programma: «Ringrazio Dio di non essere modesto». Le lodi spese, ovviamente, spaziano dal calcio inglese fino all'Inter: «Pensai di costruire con l'Inter una squadra a due volti. Una per vincere lo scudetto e un'altra per provare a vincere la Champions League. Nel primo caso pensavo che eravamo la squadra migliore del campionato. E quando hai la squadra migliore devi dire: vinco. Non ci sono altre possibilità. Invece, in Champions, l'Inter 2009-2010 non era la squadra migliore se paragonata al Real, al Barcellona, al Bayern, al Manchester, al Chelsea, tutte squadre che potevano vincere il titolo. In partenza potevamo solo dire: ‘proviamo a vincerla'. Poco a poco, abbiamo trasformato il nostro discorso in ‘la vinceremo. E l'abbiamo vinta'». Molto probabilmente, la squalifica di Eto'o non sarebbe neanche esistita con Mou sulla panchina nerazzurra, ma tant'è, è andata così.

Poi, arriva la solita frecciata sulla partita difensivista contro il Barcellona in Champions League, match che valse la finale ai nerazzurri: «Non fu colpa nostra. Io avevo deciso di vincere. Capisce? Avevo deciso di vincere! Lo spettacolo l'avevamo dato a Milano, all'andata vincemmo 3-1, ne avremmo potuti fare quattro, e siamo andati a Barcellona con quel vantaggio. Là abbiamo cominciato ed eravamo disposti a giocare ma, dopo un quarto d'ora, ci siamo ritrovati in 10. E a quel punto, o fai il buffone e ne prendi quattro o cinque, o reagisci da campione e ti qualifichi. Sapendo che se fossimo arrivati in finale, l'avremmo vinta. Fu un grande spettacolo di tattica!».

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