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Mou batte Wenger: 3-1 United in casa dell’Arsenal. Lingard decisivo, Pogba assist e rosso

Il Manchester United si impone all’Emirates Stadium accorciando le distanze dal Manchester City capolista. L’inglese realizza una doppietta mentre il francese ex Juve regala due assist (a Valencia e allo stesso Lingard) e poi si fa espellere per un brutto intervento.
A cura di Michele Mazzeo
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Nel posticipo delle 18:30 della 15a giornata di Premier League il Manchester United espugna il campo dell’Arsenal grazie ad un 3-1 firmato da Valencia e Lingard (doppietta). A nulla serve per i Gunners l’8° gol stagionale di Lacazette. Con questa vittoria i Red Devils accorciano le distanze (-5) dalla vetta in attesa che la capolista Manchester City affronti domani il West Ham. Un successo, quello dello United, maturato nei primi 15 minuti di gara quando gli uomini di Mourinho hanno trovato un micidiale uno-due che ha messo la loro gara in discesa. Andiamo a vedere dunque nel dettaglio quali sono state le principali chiavi tattiche (e non solo) della sfida dell’Emirates Stadium tra l’Arsenal di Arsene Wenger e il Manchester United di José Mourinho.

C’è Lacazette: Mourinho non gradisce

Nessuno si sarebbe aspettato di vedere Alexandre Lacazette in campo all’Emirates Stadium, tantomeno José Mourinho. Il centravanti francese, uscito a fine primo tempo per infortunio nella gara del turno infrasettimanale contro l’Huddersfield, sembrava infatti non dover nemmeno rientrare tra i convocati per questa partita, soprattutto dopo le parole di Arsene Wenger alla vigilia del match che non davano chance all’ex Lione. Poco prima dell’inizio della gara però il tecnico dei Gunners annuncia che il numero 9 sarà titolare e la reazione dell’allenatore portoghese, con il quale di certo non scorre buon sangue, è immediata: un visibilmente stizzito Mourinho accusa il rivale di pretattica. Scintille dunque tra i due, come sempre quando si ritrovano l’uno di fronte all’altro, ma questa volta ancora prima di scendere in campo.

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Conte fa scuola: difese a 3 all’Emirates Stadium

Sono lontani i tempi in cui gli inglesi, padri del calcio moderno, snobbavano la tattica e la possibilità di schierare una difesa a 3. Ma, dopo l’esempio vincente dato dal Chelsea di Antonio Conte lo scorso anno, sembra che i grandi allenatori (e non solo) della Premier League abbiano rivalutato il tutto. E così nel big match della 15a giornata tra Arsenal e Manchester United sia Wenger che Mourinho si presentano all’Emirates Stadium con un modulo che ricorda molto quello con cui l’ex ct dell’Italia ha conquistato il titolo alla prima stagione in terra d’Albione. Entrambi gli allenatori infatti optano per una linea difensiva a 3 e una mediana a 4. A variare è solo lo schieramento offensivo: due trequartisti e una punta per i Gunners, un trequartista e due attaccanti per i Red Devils.

Le formazioni iniziali di Arsenal - Manchester United (fonte SofaScore)
Le formazioni iniziali di Arsenal – Manchester United (fonte SofaScore)

Lo sciagurato Koscielny: Valencia ringrazia

Nelle scuole calcio, anche in Inghilterra, uno dei primi insegnamenti che si impartisce ai giovanissimi difensori è quello che quando c’è una pressione offensiva elevata degli avversari il pallone non va giocato verso il centro del campo ma sempre verso l’esterno, o al massimo spazzarla il più lontano possibile. Eppure il centrale francese dell’Arsenal Laurent Koscielny nella gara dell’Emirates Stadium non sembra essersi ricordato di tale insegnamento e così palla regala al Manchester United che trova la rete del vantaggio con un preciso diagonale di Antonio Valencia e ringrazia. E, come vedremo, per il difensore transalpino non sarà l’unico errore della sua partita.

La gara di Laurent Koscielny contro il Manchester United (fonte SofaScore)
La gara di Laurent Koscielny contro il Manchester United (fonte SofaScore)

La pressione offensiva di Lindgard (e che assist per Martial!)

José Mourinho, come da suo solito, deve aver studiato nei minimi dettagli il gioco dell’Arsenal di Arsene Wenger. A conferma di ciò la scelta di inserire il giovane Jesse Lingard a giostrare tra il centrocampo e l’attacco dei Red Devils con il compito di andare a disturbare le principali fonti di gioco dei Gunners, vale a dire il centrocampista Granit Xhaka e il centrale della difesa a 3 Shkodran Mustafi (uscito poi al 15’ per infortunio lasciando spazio al più offensivo Alex Iwobi). E non è un caso che il secondo gol dello United nasca proprio da uno “scippo” effettuato dal 24enne inglese proprio ai danni del tedesco ex Sampdoria (determinante in questa azione anche la magnifica giocata del francese Anthony Martial autore di un pregevole assist per il compagno).

La heatmap di Jesse Lingard nella gara contro l'Arsenal (fonte WhoScored)
La heatmap di Jesse Lingard nella gara contro l'Arsenal (fonte WhoScored)

Assedio Arsenal, De Gea è un muro. Pogba croce e delizia

Dopo l’uno-due micidiale firmato da Valencia e Lingard in 15 minuti di gioco, il tema tattico della gara cambia. Wenger manda in campo il trequartista Iwobi al posto del difensore centrale infortunatosi Mustafi. L’Arsenal si riversa così nella trequarti avversaria creando molte occasioni da gol ma sbattendo sempre contro uno straordinario David De Gea, mentre lo United si affida a veloci ripartenze (in una delle quali colpisce anche un palo con il solito Lingard) sfruttando gli spazi lasciati inevitabilmente dai Gunners.

I tiri effettuati dall'Arsenal fino all'80' della gara contro il Manchester United (fonte Squawka)
I tiri effettuati dall'Arsenal fino all'80' della gara contro il Manchester United (fonte Squawka)

Gunners che ad inizio ripresa riescono però a dimezzare lo svantaggio proprio con il giocatore della “discordia”, Alexander Lacazette servito da un geniale assist di Ramsey. Ma proprio in una delle ripartenze dei Red Devils arriva il gol del solito Lingard servito da un Paul Pogba che nell’occasione ridicolizza nuovamente un Koscelny in serata no. Al 74’ però l’ex Juve ridà speranze all’Arsenal facendosi espellere per un intervento, tanto inutile quanto pericoloso, su Bellerin. Ma nonostante l'inferiorità numerica i Red Devils reggono l'urto e portano a casa tre punti fondamentali.

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