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Morto Gustavo Giagnoni, l’allenatore con il colbacco che riporta tra le grandi il Torino

A 85 anni è morto Gustavo Giagnoni, che nella sua splendida carriera ha guidato il Milan, la Roma, il Cagliari e soprattutto il Torino, che riportò tra le grandi del calcio italiano e con cui sfiorò lo scudetto nel 1972. Divenne anche molto popolare per via del colbacco che indossava, d’inverno, quando era in panchina.
A cura di Alessio Morra
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All’età di 85 anni è morto Gustavo Giagnoni. Il mondo del calcio italiano piange il tecnico che allenò Milan, Roma, Cagliari e Torino e che divenne molto popolare perché in panchina indossava il colbacco. Lo hanno ricordano sui rispettivi profili social il Cagliari e il Torino, che sfiorò lo scudetto nel 1972 con Giagnoni che pose le basi per la squadra che quattro anni dopo, con Gigi Radice in panchina, conquistò uno storico titolo.

Nato a Olbia il 23 marzo del 1933, ma mantovano d’azione, viveva lì da quando aveva 25 anni, Giagnoni è stato un tecnico simbolo di una lunga generazione e per questo oggi in una giornata triste lo ricordano con affetto tanti tifosi e tanti appassionati. Il Cagliari ha dato l’annuncio con un tweet pochi minuti prima dell’una di notte: “Il Cagliari Calcio piange la scomparsa di Gustavo Giagnoni, grande uomo di calcio, e si stringe con affetto ai suoi familiari. Ciao mister!”.

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Ma la sua carriera Giagnoni l’ha legata soprattutto soprattutto al Torino e sul sito ufficiale del club granata è stato pubblicato uno splendido ricordo del tecnico:

Erano gli anni del tremendismo granata e lui, l’allenatore con il colbacco, seppe esaltare quell’orgoglioso senso di appartenenza sfiorando con il Torino lo scudetto nella stagione 1971-72 e ponendo le basi per la vittoria del campionato del 1976. In carriera ha forgiato generazioni di giocatori, nel 1982-83 a Cagliari anche Walter Mazzarri, che oggi lo ricorda con grande riconoscenza.

Sedici anni da calciatore, in Serie A giocò 141 partite con il Mantova, oltre venticinque da allenatore vissuti con Mantova, Torino, Milan, Bologna, Roma, Pescara, Udinese, Perugia, Cagliari, Palermo e Cremonese. Divenne popolare per il suo colbacco, utilizzato ai tempi del Toro: “Eravamo partiti bene, poi ci una flessione. Nel frattempo era arrivato l’inverno e misi il colbacco. Subito iniziarono le vittorie. Lo tenni per ripararmi dal freddo e anche un po’ per scaramanzia”.

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