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Moratti: “Fermare le partite può servire, ma gli arbitri devono avere più coraggio”

L’ex presidente nerazzurro ha commentato la triste serata di San Siro: “Mi aspetto da chi sta al governo un freno a certe manifestazioni. Non è vero che non ci siano i mezzi, ci sono eccome. Bisogna dimostrare ai violenti, ai razzisti, il loro isolamento. L’importante è non lasciare sola la vittima, chi subisce certe offese non deve sentirsi abbandonato”.
A cura di Alberto Pucci
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Alla vigilia dell'ultima giornata d'andata di Serie A e della sosta invernale, il caso Koulibaly continua a far parlare e discutere. Coinvolto indirettamente dalla sua fede calcistica e dal suo passato, anche Massimo Moratti ha voluto commentare ciò che è successo a San Siro in occasione di Inter-Napoli: "Purtroppo ci ritroviamo ancora a parlare di fenomeni odiosi, di violenza, di razzismo, addirittura di morte – ha dichiarato l'ex presidente nerazzurro – La sospensione? Può anche essere un segno. Importante è non lasciare sola la vittima, chi subisce certe offese non deve sentirsi abbandonato".

La stoccata alla classe arbitrale

Dall'alto della sua saggezza, l'ex patron interista ha poi mandato un messaggio ai poteri forti dello stato e alla classe arbitrale: "Le parole del Sindaco Sala mi sono piaciute, ma al di là della situazione del Paese, mi aspetto da chi sta al governo un freno a certe manifestazioni. Non è vero che non ci siano i mezzi, ci sono eccome. Bisogna dimostrare ai violenti, ai razzisti, il loro isolamento e gli arbitri in certe occasioni devono avere più coraggio. Il comunicato dell’Inter? E' ben costruito, ricorda giustamente i principi e i valori che hanno sempre animato la società".

Gli insulti razzisti a Paul Ince

Ricordato da molti come uno dei primi presidenti a prendere una posizione forte contro il razzismo ("Fossi stato a Torino, avrei ritirato la squadra", dichiarò nell'aprile del 2009 dopo gli insulti a Balotelli in Juventus-Inter), Massimo Moratti ha anche ricordato un vecchio episodio che coinvolse un suo ex giocatore: "Al mio primo anno ricordo un Cremonese-Inter dove Ince prese un pugno da un avversario e cadde a terra – ha concluso l'ex presidente nell'intervista concessa al "Corriere della Sera", – Quando si rialzò, l’arbitro sbagliò tutto e lo ammonì e dagli spalti partirono insulti, anche questi razzisti, nei confronti di Ince. La cosa bella accadde tempo dopo quando il Comune di Cremona premiò Ince".

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