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Moratti chiama a colloquio Stramaccioni e gli detta progetti e programmi

Presidente e tecnico hanno parlato del futuro. Che comprende Leonardo (non Oriali), investitori esteri, un nuovo stadio e una squadra di prospettiva. Nessun ribaltone dunque. Solo il proseguo di una rivoluzione iniziata da tempo.
A cura di Alessio Pediglieri
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massimo moratti

Dopo le parole stanno arrivando i fatti in casa Inter. Fatti che narrano di un continuum tra ciò che sta accadendo in queste settimane e quello che sarà il futuro nerazzurro. Nessun ribaltone, nessun cambiamento dell'ultimo minuto nemmeno davanti alle 15 sconfitte stagionali e il prossimo anno senza Europa. Si riparte da dove si arriverà, cioè da Andrea Stramaccioni, punto fermo del progetto Inter dove in atto c'è una rivoluzione silenziosa . A conferma di tutto ciò il vertice tenutosi tra le mura societarie tra il tecnico dell'Inter e il presidente Massimo Moratti. Indiscrezioni? Nessuna, tranne un laconico "Abbiamo parlato di progetti e programmi, è andato tutto bene".

Il punto societario: Leonardo sì, Oriali no – Progetti e programmi che non riguardano solamente la sfera tecnica. Moratti sta meditando da tempo un avvicendamento anche societario interno ed esterno. Interno, cercando una figura dirigenziale importante. Esterno, provando a capire se qualche investitore è interessato a immettere nuove liquidità. Per il primo punto i nomi sono noti, si parla sempre più spesso di un imminente ritorno di Leonardo in fuga da Parigi nel momento in cui verrà ufficializzata la diaspora dal Psg dei vari Ibra, Thiago Silva, Ancelotti e quant'altri. Il brasiliano ha lasciato un ottimo segno del suo passaggio interista e non ritornerebbe con le mansioni che aveva, ovvero di tecnico, ma ricoprendo un ruolo di responsabilità. Una figura ‘forte', insomma, un'interfaccia tra il club e l'esterno capace di avere un certo carisma ma anche in grado di dettare l'agenda interna. Il reintegro di Leonardo non andrebbe ad intaccare altre figure già presenti come invece accadrebbe se al suo posto fosse richiamato Gabriele Oriali. L'ex mediano nerazzurro, richiesto a viva voce dal popolo della Nord, porterebbe ad una evidente frattura interna creando i presupposti per un avvicendamento societario massiccio. Non ci sono però le avvisaglie, Moratti non sembra aver l'intenzione di privarsi dei propri collaboratori ma farli seguire da un ‘tutor' di fiducia. Ecco perchè Oriali è più un'alternativa data dai giornali che dal numero uno interistache ha già scelto Leonardo.

Il punto economico: ben vengano gli indonesiani – Da qui, il ponte verso l'esterno. Dove l'Inter di oggi si sta confrontando con chi si propone – a detta di Moratti – per poter partecipare al nuovo progetto, tra ripartenza tecnica, ristabilimento societario e costruzione di un impianto di proprietà. Tre elementi che hanno portato la società a verificare, soprattutto guardando ad Est, quali prospettive ci fossero nell'aria. Ecco spiegate le trattative estive poi sfumate – sembra – per volontà dello stesso Moratti davanti all'indecisionismo del gruppo cinese incapace di chiudere l'accordo. E così si spiegano anche le insistenti voci attuali sugli imprenditori indonesiani, proprietari di multinazionali e di patrimoni immensi che orbitano attorno alla società di Moratti. Il presidente, come ovvio, smentisce e minimizza ma l'affare è nell'aria anche perchè alcuni degli stessi possibili acquirenti di quote di minoranza nerazzurri, oltre ad aver effettuato simili investimenti in America, sono già entrati in Pirelli, da sempre main sponsor interista. Senza dimenticare che, nel mezzo, in Saras – la ‘cassaforte' dell'Inter – si è intanto concluso un accordo con investitori petrolieri russi. Insomma: l'Inter non è in vendita ma se qualcuno è pronto a metterci forti quantità di denaro, le porte sono aperte.

Il punto tecnico: Strama in prova con una squadra su misura – Infine, l'aspetto tecnico, oggi il più avanzato e chiaro. Andrea Stramaccioni non ha alternative, vuoi perchè è una chiara scelta economica, vuoi perchè – essendo stato messo dal presidente – Moratti vuole testarne fino in fondo le reali potenzialità al di là di una stagione maledetta. Con il tecnico romano in panchina, anche il progetto sulla rosa sembra essere ben avviato. Sono già stati conclusi diversi affari senza l'affanno del mercato estivo. Segno che un costante e continuo lavoro da parte degli osservatori della società c'è e ci sia stato dietro le quinte durante questi mesi. A fari spenti l'Inter si è aggiudicata uno tra i più brillanti giovani esplosi quest'anno in serie A, Mauro Icardi; ha concluso per arrivare a parametro zero ad uno dei ‘veterani' del nostro campionato come Hugo Campagnaro; è andata in Sudamerica dove, mentre tutti parlavano di Paulinho, ha prelevato giovani talenti come Laxalt e Botta; ha rimesso le mani sull'ex bimbo prodigio Andreolli prendendo due piccioni con una fava, ovvero un ottimo centrale difensivo e un giocatore che torna utile per le liste Uefa essendo cresciuto nel vivaio. Insomma, ci si è dati da fare. Se si conta che – al lordo degli affari negativi – si è trovato un talento purissimo in Kovacic a gennaio e in estate si sono acquistati Handanovic e Palacio e – in base a ciò che sarà – rientreranno alla base i vari Duncan, Livaja e Longo tutto ciò fa capire che per 6/7 undicesimi la squadra titolare è fatta: giovane, di prospettiva e di qualità.

Mancano solo i risultati. Per quello, però, non ci sarà progetto che tenga.

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