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Morata: “Rigiocherei la finale di Champions, l’anno prossimo voglio la 7 di Zaza”

L’attaccante spagnolo ha risposto alle domande dei ragazzini dello “Junior Member” juventino. Dalla notte di Berlino fino al suo gol più bello, passando dagli elogi al club bianconero: “La Juventus è una vera e propria famiglia”.
A cura di Alberto Pucci
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Sotto i riflettori degli operatori di mercato, e possibile preda di "paparazzi" in cerca di qualche scatto con la sua nuova fiamma italiana, Alvaro Morata si è concesso volentieri ad una platea "inusuale": quella dei ragazzini dello "Junior Member Juventus". Proprio nel pomeriggio del trionfo della Primavera di Fabio Grosso al Viareggio, l'attaccante spagnolo ha risposto alle domande dei piccoli tifosi presenti a Vinovo: "Cosa bisogna fare per diventare calciatori? Divertirsi e andare a letto presto prima delle partite – ha scherzato Morata – Bisogna fare piccoli sacrifici, assolutamente sopportabili quando fai qualcosa che ti piace". Dopo il prezioso consiglio, il 23enne nazionale spagnolo ha parlato anche del suo futuro: "La Juve non è solo una squadra di calcio, ma una vera e propria famiglia – ha commentato – Da piccolo il mio idolo era Raul, ecco perché il mio numero preferito è il 7. Magari l'anno prossimo chiedo al mio compagno di camera Zaza di darmelo. Ho scelto il 9 perchè era libero, ma è una responsabilità portarlo visto i grandi campioni del passato che l'hanno indossato".

La notte indigesta di Berlino

Dopo l'incontro che si è tenuto nel mese di dicembre con Gianluigi Buffon, questa volta è toccato all'attaccante parlare ai piccoli cuori bianconeri. Dalle curiosità personali ("Non ho ancora a cosa farò quando smetterò di giocare, di sicuro non farò l’allenatore") si è passati in fretta ai ricordi di questi suoi mesi in bianconero: "Rigiocherei volentieri la partita di Berlino, per provare a vincere la finale di Champions League. Il gol a cui sono più affezionato? Quello segnato al al Bernabeu contro il Real Madrid – ha concluso MorataIn quel momento mi sono accorto della felicità di molti miei compagni nel tornare in finale di Champions dopo tanti anni. La Serie A? C'è la filosofia del difendere e lottare fino alla fine, anche se mi piacerebbe che qualche squadra giocasse con due difensori invece che con tre".

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