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Montella nuovo allenatore della Roma, la presentazione: Non mi sento un traghettatore

Tutto l’ambiente scosso da una ventata di entusiasmo dovuta all’arrivo di Montella sulla panchina giallorossa.
A cura di Edoardo Mogiani
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Montella nuovo allenatore della Roma, presentazione con Rosella Sensi

Di presentazioni Vincenzo Montella, nuovo allenatore della Roma, non ne avrebbe avuto bisogno. Lui a Roma ci ha passato dieci anni, con la maglia giallorossa ha vinto lo scudetto ed è amato e conosciuto da tutto l'ambiente. La conferenza stampa odierna comincia con il ringraziamento di Rosella Sensi al dimissionario Claudio Ranieri, un altro che quei colori li ama davvero e lo ha dimostrato fino in fondo, con scelte difficili, ma da grande uomo di sport.

L'attenzione, però, oggi si concentra tutta sul nuovo allenatore e sul momento difficile della squadra: " Sono convinto di avere una grossa fortuna. Ho giocatori in un momento psicologico difficile– dice Montella- sono dei ragazzi sensibili, ma credo nella loro voglia di rivalsa e nelle loro potenzialità".  Una decisione coraggiosa quella di mettersi al timone di una nave che imbarca acqua: " Non mi sento un traghettatore, voglio fare bene da qui fino alla fine dell'anno. Poi chi fa calcio lo sa, le cose possono cambiare dall'oggi al domani. Sono sicuro della scelta, perfettamente consapevole a cosa vado incontro, lo vedo già da questo momento".

Idee chiare, decisione e tanto entusiasmo. E' questo quello che Vincenzo Montella ha trasmesso a tutto l'ambiente giallorosso con il suo arrivo. Sa di avere un compito complicato a partire dal recupero di Bologna- Roma di domani, ma non vuol sentire parlare di scelte difficili: " Devo riuscire ad essere me stesso. Per me la domenica della finale scudetto (Milan- Roma 3-0, Giovanissimi, ndr) è stato un giorno triste dal punto di vista sportivo, domani fare delle scelte non mi crea alcun problema. E' peggio lasciare fuori dei ragazzi che vivono il calcio come un sogno, piuttosto che dei professionisti. Ho una rosa di altissimo livello con almeno 16 giocatori da grandi club. Penso di avere l'imbarazzo della scelta".

Mazzone gli aveva fatto i migliori auguri e lui risponde con una battuta di spirito che fa capire tanto di Montella: "Ringrazio Mazzone, ma onestamente credo di avere più panchine io di molti allenatori di Serie A. Domani, comunque, posso dire che sarà la prima volta che vado in panchina contento". In questa stagione tante volte si sono visti giocatori scontenti di stare in panchina, troppo spesso i malumori hanno oltrepassato le porte dello spogliatoio, a questo proposito Montella non ha dubbi: " Bisogna far capire ai giocatori che si può essere amati anche non giocando tanto. L'importante è la qualità del minutaggio. Prepararsi a vincere è più importante di vincere".

Poi, sul rapporto con i suoi calciatori, aggiunge: "Un giocatore si può incazzare, ma non deve venire meno alla propria professionalità. Ripeto, è importante la qualità del minutaggio. Poi, nei limiti un giocatore può manifestare il proprio malcontento, ma non si deve mai oltrepassare il limite del rispetto". Parole importanti dette da chi, in carriera, ha saputo lamentarsi, ma ha dato il massimo in ogni singolo minuto giocato.

Gettate le basi, arriva  il momento dei ringraziamenti prima di andare a pranzo con la squadra:" Ci tengo a ringraziare la famiglia Sensi. Per dimostrare la correttezza dei dirigenti, ci tengo a sottolineare come io sia stato contattato solo dopo le dimissioni di Ranieri. Ho sentito anche lui e l'ho ringraziato perchè è una persona che mi ha dato tanto consigli importanti per la mia carriera da allenatore". Questa si chiama riconoscenza, una parola che spesso nel mondo del calcio non trova spazio, ma che dovrebbe essere il pane quotidiano per poter scrivere vere storie di sport.

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