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Mondiali, Scolari manda il Brasile dagli psicologi

Il tecnico verdeoro teme che la pressione sulla squadra possa giocare un brutto tiro contro la Colombia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Felipe Scolari corre ai ripari: il tecnico dei brasiliani vuole essere sicuro di vedere una squadra sveglia ed attenta in vista dei quarti di finale contro la Colombia, che vale l'accesso alle semifinali del Mondiale casalingo. Il tecnico ha ancora negli occhi la prestazione contro il Cile, che per poco non è costata una clamorosa e precoce eliminazione: squadra sulle gambe, paralizzata e spaventata dall'importanza della posta in palio. Un fenomeno che rischia di ripetersi man mano che ci si avvicina all'obiettivo finale del 13 giugno: la pressione sui brasiliani è fortissima. Non sono ammessi altri risultati che la vittoria del titolo iridato, e questo ovviamente va a vantaggio di Argentina, Francia, Germania ed Olanda (le altre tre candidate alla vittoria finale), sulle quali la pressione è nettamente minore. Da questo punto di visto, tutto facile per Colombia, Belgio e soprattutto Costa Rica, le quali possono giocare praticamente senza più nulla da perdere, visto che già i quarti di finale sono un risultato di tutto rispetto.

Scolari non vuole rischiare nulla: e così, ecco una nuova seduta dagli psicologi: "Non si può vincere un Mondiale se abbiamo paura", ha ripetuto il commissario tecnico verdeoro. La paura principale, tanto per restare in tema, riguarda proprio la paura stessa dei calciatori: contro il Cile, in pochi chiedevano palla ai propri compagni, come se timorosi di sbagliare; stesa sorta per i calci di rigore, dove il Brasile ha rischiato la debacle, che solo un super-Julio Cesar ha evitato. Questo potrebbe comportare anche qualche cambiamento in vista della gara della Colombia: Paulinho, ad esempio, ha giocato male le prime gare, ma mentalmente sembra quello più carico; male invece Oscar, che potrebbe essere sacrificato per lasciare spazio ad un avanzamento di David Luiz, un altro dai nervi d'acciaio, che si sposterebbe a centrocampo per controllare meglio James Rodriguez, la stella di questi mondiali.

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