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Mondiali, Matteo Darmian fa piangere gli inglesi… e i tifosi del Milan

Il difensore del Torino, cresciuto nel Milan, è stato il migliore in campo nell’esordio vincente contro l’Inghilterra. Sottovalutato dal club milanista, il nuovo Cabrini italiano si gode ora il suo “magic moment”.
A cura di Alberto Pucci
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Tutti aspettavano Ciro Immobile, pronti a ricordare la storia di Totò Schillaci nel '90. Nessuno, però, aveva fatto i conti con Matteo Darmian che, con la sua straordinaria partita, ha ricordato Antonio Cabrini nel Mondiale '78. Come il "Bell'Antonio", e come il suo successore Paolo Maldini, Darmian ha lasciato una traccia indelebile in questa prima apparizione: giovane, bello a vedersi, spregiudicato quanto basta, carattere e sicurezza da vendere. L'Italia, da ieri, ha un nome nuovo in difesa: un campioncino sul quale contare anche nei momenti di forte tempesta. Nella sfida contro l'Inghilterra, la pericolante difesa azzurra (Paletta e Chiellini hanno sofferto più del previsto) si è infatti spesso "appoggiata" sulle forti spalle del ragazzo nato in provincia di Milano. Contro il Costarica, ammesso che De Sciglio possa tornare abile e arruolato, Prandelli si troverà nell'imbarazzante posizione di dover scegliere i difensori esterni (perché Chiellini prenderà il posto di Paletta), scegliendo tra Abate, Darmian e, appunto, De Sciglio: curiosamente, tutti e tre proprietari della fascia di destra nei propri club e, tutti e tre, nati, cresciuti e svezzati nelle giovanili del Milan.

La storia di Matteo e la poca lungimiranza del Diavolo – Scoperto dal padre di Ignazio Abate (ex portiere, oggi preparatore rossonero), Matteo fa il suo esordio assoluto nel novembre 2006 in Coppa Italia, sostituendo Kaladze in un Brescia-Milan. Mesi dopo scende in campo, per la prima volta in campionato, sostituendo Favalli nel match contro l'Udinese. Leader e capitano della Primavera del Milan, Darmian parte centrale e, in molti, lo vedono come erede naturale di Alessandro Nesta. In molti, ma non tutti. Secondo qualcuno (che oggi si sarà nascosto nello sgabuzzino di Milanello), Matteo non è ancora pronto e ha bisogno di farsi le ossa. Prima Padova, poi Palermo, infine Torino. Darmian passa di squadra in squadra, così come il suo cartellino che, nel giugno 2012, diventa tutto di Zamparini che, successivamente, vende il giocatore ai granata per poco più di un milione di euro. Una storia surreale che diventa paradossale poche settimane fa, prima della partenza per il Brasile. Il Torino, grazie a Immobile, Cerci e, anche, a Darmian, vola in Europa e mette in mostra i suoi gioielli. A cercare, in maniera insistente, il nuovo fenomenale terzino proprio quel Milan che, molti anni prima, lo scartò in maniera sconsiderata. Con De Sciglio e Abate richiesti dal Real Madrid e dal Monaco, il Milan potrebbe tornare sui suoi passi e convincere Darmian a tornare.

Le parole di Matteo – Il giorno dopo l'esordio al Mondiale porta con sé l'euforia e l'adrenalina che solo una partita del genere può regalarti. Un momento da "fissare" indelebilmente per Matteo Darmian che, da migliore in campo, è stato "marcato" a uomo dai tanti giornalisti al seguito della Nazionale di Prandelli: "Se otto mesi fa mi avessero detto che sarei stato protagonista al Mondiale, mi sarei messo a ridere – dichiara il difensore del Torino – Sin dalla prima convocazione, mi sono sempre impegnato per migliorare e ora che sono in Brasile voglio sfruttare questa opportunità. I messaggi che sono arrivati dall'Italia mi hanno dato la carica, dopo l'iniziale tensione. Io come Maldini? Ho avuto la fortuna di allenarmi con Paolo, è troppo presto per fare determinati paragoni, è un confronto troppo grande per me!"

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