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Mondiali: Brasile-Messico 0-0, Ochoa fa il fenomeno e spegne Neymar

Dopo la fatica (e le polemiche) della sfida contro la Croazia, i verdeoro hanno pareggiato contro un brillante Messico. Senza la magia di Neymar, per la Selecao è notte fonda.
A cura di Alberto Pucci
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Novanta minuti per vendicare la delusione dell'Olimpiade di Londra, novanta minuti per prendere la testa della classifica e salutare tutti. Al "Castelao" di Fortaleza, il Brasile aveva un'unico obiettivo: vincere e regalare ai tifosi verdeoro l'ennesima notte di passione. Come contro la Croazia, l'undici carioca ha però faticato, mettendo in mostra le stesse pecche del match d'esordio e quel brutto difetto chiamato "Neymar dipendenza". Scolari ed Herrera sono andati sul sicuro cambiando poco e niente. Il ct verdeoro, senza Hulk infortunato, si è fidato ancora del trio Fred, Oscar e Neymar, inserendo Ramires al posto dell'attaccante dello Zenit San Pietroburgo. Dopo la prima vittoria, anche il tecnico del Messico non ha voluto cambiare, lasciando in campo Giovani Dos Santos e l'uomo partita della finale olimpica di Londra: quell'Oribe Peralta che, con nove gol nelle ultime sette partite, è diventato il nuovo idolo della "Tricolor" facendo nuovamente accomodare in panchina il "Chicarito" Hernandez.

La fotografia del match – Davanti allo sguardo attento del fischietto turco Cakir, che aveva il non facile compito di far dimenticare lo "scempio" del suo collega giapponese Nishimura, la "Selecao" non è riuscita a sbrigare la pratica messicana, chiudendo sullo 0 a 0 un match che ha regalato emozioni da entrambe le parti. Nella prima parte, equilibrata e divertente, il Brasile ha dovuto fare i conti con un Messico intraprendente che solo al 26esimo ha rischiato di andar sotto, dopo la capocciata di Neymar deviata miracolosamente da Ochoa. Senza l'aiutino arbitrale e senza le magie di O'Ney, tutto è diventato maledettamente difficile anche nella ripresa. Dopo l'ottimo inizio del Messico, il Brasile ha preso il sopravvento solo negli ultimi venti minuti, giocati bene e con grande intensità, complice anche il calo fisico degli avversari. La squadra di Scolari ha spinto sull'acceleratore alzando il ritmo e prendendo "residenza" nella metà campo messicana: un forcing che, però, ha prodotto solo le due occasioni del 69esimo (Neymar) e 85esimo (Thiago Silva), sventate alla grande dall'incredibile portiere messicano Ochoa, prima di rischiare di capitolare sugli attacchi finali, in contropiede, dei messicani.

Europee da temere – Ora l'attenzione dei tifosi brasiliani e messicani si sposta, inevitabilmente, sul raggruppamento B. Da questo girone, infatti, salterà fuori l'avversaria delle due squadre che passeranno il turno. Non sarà un accoppiamento facile per chi riuscirà a volare agli ottavi di finale di questo Mondiale. Olanda e Spagna, infatti, saranno presumibilmente le due squadre che salteranno l'ostacolo iniziale e che si presenteranno davanti a Scolari ed Herrera. L'incrocio con una delle due europee, sarà particolarmente indicativo soprattutto per questo Brasile che, in parte, sta deludendo le attese. Convincono poco, infatti, le scelte di Felipe Scolari. Specialmente in fase offensiva, i verdeoro non hanno alternative a Neymar. Spento lui, infatti, la Selecao fa una fatica tremenda nel trovare lo specchio della porta. I vari Hulk, Fred, Jo e Ramires sono sembrati fino ad ora troppo statici e fuori dal coro del gioco carioca. Il Messico, invece, potrà contare sull'entusiasmo e sulla brillantezza di alcuni componenti della rosa. Senza l'obbligo di dover per forza vincere, la "Tricolor" si è già iscritta di diritto come "mina vagante" del torneo. Passeggiare contro questo Messico, non sarà facile…per nessuno.

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