Mondiali 2010: Italia che vergogna. Si torna a casa.
SLOVACCHIA – ITALIA 3-2
RETI: 25 pt e 28 st Vittek (S), 36′ st Di Natale (I), 44′ Kopunek (S) 47′ st Quagliarella (I).
SLOVACCHIA (4-2-3-1): 1 Murchia, 2 Pekarik, 3 Skritel, 16 Durica, 5 Zabavnik, 6 Strba (42′ st Kopunek),19 Kucka, 15 Stoch, 17 Hamsyk, 18 Jendrisek (50′ st Petras), 11 Vittek. All. Weiss.
A disp: 12 Pernis, 23 Kuciak, 5 Zabavnik, 21 Sapara, 7 Weiss, 10 Sapara, 13 Holosko, 14 Jakubko, 9 Sestak.
ITALIA (4-3-3): 12 Marchetti, 19 Zambrotta, 5 F. Cannavaro, 4 Chiellini, 3 Criscito (1′ st Maggio), 8 Gattuso (1′ st Quagliarella), 6 De Rossi, 22 Montolivo (11′ stPirlo), 7 Pepe, 10 Di Natale, 9 Iaquinta. All.: Lippi.
A disp: 14 De Sanctis, 13 Bocchetti, 23 Bonucci, 15 Marchisio, 16 Camoranesi, 17 Palombo, 11 Gilardino, 20 Pazzini
ARBITRO: Webb (Inghilterra)
JOHANNESBURG. Cala il sipario sul mondaiale dei campioni del mondo, con uno score vergognoso tra l'incredulità dei tanti sostenitori azzurri. Ultimi nel girone con soli due punti, gli uomini scelti da Marcello Lippi tornano in patria senza neanche una vittoria in valigia. Era un insuccesso largamente annunciato. Tutto lasciava presagire ad un nefasto destino. Le polemiche, le liti, gli innumervoli infortuni tutto era riconducibile ad una e una sola parola: SCONFITTA.
Esce l'Italia, ed esce dalla porta di servizio, perchè un'Italia così è una vergogna. Bocciata all'esordio contro il Paraguy, bocciata contro la Nuova Zelanda e bocciata anche nella prova del nove contro la Slovacchia di Marek Hamsyk.
Sconfitti per 3 reti a 2 da una squadra esordiente che costringe la nazionale azzurra per gran parte dell'incontro nella prorpio metà campo è umiliante. L'Italia del primo tempo non ha fiato e si vede. La conclusione di Di Natale nei minuti iniziali sembra essere un preludio ad una partita da campioni del mondo, e invece e una vana, una vana illusione. Hamsyk è una "serpe" che avvelena dall'interno la difesa azzurra svariando sul tutto il frutto d'attacco. Vittek, aiutato dai movimenti del compagno arriva al tiro con estrema facilità. Cannavaro è in difficoltà sin dall'inizio e in più di un'occasione rischia di finire anzitempo sotto la doccia. Marchetti respinge tutti i cross è vero, ma non rischia mai e non dà sicurezza ad un reparto difensivo bucato su ogni fronte.
Al 25′ si materialliza l'incubo azzurro. De Rossi sbaglia un passaggio facile facile a centrocampo, Vittek si avventa come un falco sul pallone e con un rasoterra batte Marchetti. L'Italia è tramortita e la Slovacchia prova ad infliggerle il compo di grazia ma le sue conclusioni non sono precise. Sul finale del primo tempo Skritel rischia un autorete clamoroso intervendo goffamente su un cross dei nostri, ma da lassù nessuno guarda più giù e la palla finisce in angolo.
Nella ripresa Lippi cambia qualcosa e inserisce il duo partenopeo Maggio Quagliarella, e fin da subito si ha l'impressione che se i due fossero stati inseriti fin dall'inizio forse sarebbe stata un'altra storia. Ma la storia degli azzurri a questo punto è già scritta e il forcing italiano apre praterie alla compagine slovacca. Vittek oggi è un rapace e sfruttando proprio il campo aperto s'invola di nuovo verso Marchetti è lo fredda per la seconda volta con un'unghitata che sembra lasciare inerme la sua preda.
Ma l'Italia sotto di 2 gol si rialza e allunga ancora in maniera sadica la sua agonia. Azione corale degli azzurri, Iaquinta conclude la triangolazione con Quagliarella con un pregevole tocco di tacco che mette il bomber di Castellamare a tu per tu con Mucha, il tiro viene incredibilmete ribattuto ma Di Natale raccoglie la palla e la deposita in rete a porta sguarnita. Poco dopo Quagliarella segna di nuovo ma per Webb è fuorigioco smorzando così ogni euforia italiana. Riprendersi il forte sembrerebbe lecito a questo punto, se non fosse per Kopunek che sfruttando l'ennesimo svarione difensivo dei nostri anticipa Marchetti e chiude l'incontro. Quagliarella oggi però è indiavolato e non vuole abbandonare il Sudafrica senza aver lasciato il segno e così al 47′ riapre di nuovo l'incontro con un gol da cineteca. L'Italia ci crede, o almeno ci prova ma quando Pepe sbaglia l'impossibile tutto solo davanti a Mucha, spegnere il televisore diventa lecito e con esso si spegne anche il sogno di bissare il successo degli azzurri a Berlino.
Davide Pecchia