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Mondiale 2010: Ave Cesare, con te l’Italia vuole riconquistare il mondo!

Dopo la vergognosa eliminazione azzurra dal mondiale sudafricano ha inizio l’era di Cesare Prandelli e con lui si apre un nuovo ciclo per la nazionale italiana. Obiettivo del nuovo commissario tecnico sarà quello di ricostruire un gruppo capace di essere sul tutto del mondo.
A cura di davide
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OSCAR DEL CALCIO

Non molto tempo fa gli azzurri si consacrarono campioni del mondo. Alcuni protagonisti di quella marcia trionfale ora vengono scherniti e criticati sulla pagine dei giornali, sui social network e nei classici "commenti da bar". Donadoni prova a difenderli, ma ora è tempo di ricostruire più che di rimugginare. E allora, Marcello Lippi colpevole o meno, cede il passo a Cesare Prandelli e con lui alla nuova Italia. Ma dei campioni del mondo chi resterà?

Gigi Buffon, una volta risolti i problemi che lo hanno costretto ad abbandonare la compagine azzurra durante la partita contro la Nuova Zelanda, è una certezza e nessuno meglio di lui è in grado di abbassare la saracinesca sulla porta azzurra. In attesa del suo ritorno Marchetti, suo sostituto nel mondiale sudafricano, dovrebbe essere il nome in cima alla lista ma non è escluso qualche sorpresa vedi Sirigu che potrebbe ritagliarsi sempre più un ruolo da protagonista nel campionato italiano.

La difesa, dopo l'addio del capitano azzurro Fabio Cannavaro,  pronto a chiudere la sua carriera negli Emirati Arabi, dovrebbe essere affidata a Chiellini in coppia con Bonucci o con Ranocchia, se tornerà dopo l'infortunio ai livelli di inizio campionato. Con Prandelli però qualche gettone di presenza lo strapperà sicuramente il suo fedelissimo Gamberini. Sulla fascia destra Zambrotta si è detto pronto a continuare la sua avventura azzurra ma quasi certamente dovrà far largo ai giovani oltre che a Maggio. Cassani del Palermo già si è affacciato in campo internazionale, Santon potrebbe tornare il baby fenomeno che stupì Mourinho, Bocchetti potrebbe essere l'alternativa, Santacroce, semmai risolverà i suoi problemi fiscici, la sorpresa. A sinistra pochi dubbi De Silvestri è da sempre un pupillo del neo tecnico, soprattutto considerando che Criscito in ambito continentale sembra essere regredito ai tempi della Primavera, ma resta un bel dilemma.

Centrocampo: Andrea Pirlo, uomo fondamentale per l'Italia, "Sudafrica docet", non si discute. Montolivo è giovane, può e deve migliorare, ma ci sarà. L'assenza di De Rossi non è nemmeno ipotizzabile. Gattuso ha salutato definitivamente la maglia azzurra all'indomani della vergognosa eliminazione e nella sua ultima conferenza ha sentenziato: "Largo ai giovani!". E allora Aquilani può essere decisivo per l'Italia che verrà, Marchisio deve dimenticare le sue ultime prestazioni e tornare ai livelli cui ci ha abituato. Poli potrebbe sempre più affermarsi, Cigarini ha bisogno di continuità ma una volta trovata non è esclusa una sua candidatura. Galloppa è pronto da un bel pò, Abate potrebbe rivelarsi importante sulla fascia ma come lui molti altri.

L'attacco è da sempre la croce e delizia della nazionale italiana. Lippi ne ha lasciati molti a casa, e la sua solfa che a casa non c'era nessuno che avrebbe potuto cambiare il nefasto destino azzurro è presto smentita. A parte il sicuro Fabio Quagliarella, unica nota postiva della spedizione sudafrica, Cassano, non può, non deve e non vuole restare a casa. Balotelli ha i suoi problemi caratteriali ma è un talento allo stato puro. Gilardino e Pazzini si giocano il posto di terminale d' attacco, ma il primo è da sempre favorito sul secondo per il tecnico di Orzinuovi. Borriello scalpita, Giuseppe Rossi ha il dente avvelenato, Miccoli neanche a dirlo. Matri potrebbe rivelarsi importante nei prossimi anni ma di attaccanti che da qui a due anni potranno recitare un ruolo da protagonisti il campionato italiano è pieno vedi i vari Paloschi, Marilungo e Meggiorini.

Cesare Prandelli di alternative ne ha e il tempo non manca visto che a lui, secondo contratto, sarà affidata la guida della nazionale agli Europei del 2012 che si terranno in Polonia e Ucraina e dei mondiali in Brasile del 2014. A lui spetterà il compito del cambio generazionale che l’Italia deve avere soprattutto all'indomani dell'eliminzione senza gloria dal mondiale 2010. E' da sempre l’uomo giusto per valorizzare i giovani talenti, l’ha fatto a Firenze ora è suo dovere farlo da commissario tecnico della nazionale. Da Bonucci a Criscito passando per Ranocchia, da Marchisio a Montolivo, da Balotelli a Giuseppe Rossi. Una generazione di futuri campioni, di ragazzi che hanno bisogno di un vero generale pronto a guidarli sul terreno di gioco o meglio ancora di un imperatore che sappia consacrarli in ambito continentale, e con un nome così, chi meglio di Cesare? E allora Ave Cesare con te conquistermo il mondo!

Davide Pecchia

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