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Monaco, Jardim: “El Shaarawy deve crescere, non è un leader”

Il tecnico portoghese smorza gli entusiasmi: “Negli ultimi due anni non ha mai giocato e non è ancora al 100%”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La gioia di Stephan El Shaarawy dopo la rete con l'Italia nella vittoria di Baku sull'Azerbaigian, che è valsa la matematica qualificazione all'Europeo di Francia del 2016, è durata poco: sebbene l'ex-attaccante del Milan sembra ormai un calciatore del tutto recuperato dopo le ultime deludenti annate in rossonero, il tecnico del Monaco ha deciso di smorzare l'entusiasmo del ligure e degli addetti ai lavori. "Stephan è un calciatore giovane che cresce gradualmente, ma che negli ultimi due anni non ha mai giocato", ha spiegato il tecnico portoghese, "non è ancora al 100%, ma ci arriverà: parlare però di leader dell'attacco, è esagerato".

Parole che insomma ridimensionano l'entusiasmo attorno ad El Shaarawy, che in ogni caso si candida prepotentemente ad un posto tra i convocati per l'avventura transalpina dell'Italia. "Per me la parola leader è una parola molto forte quando si parla di un giocatore che è leader di qualche cosa", ha aggiunto ancora Jardim, "se parliamo di Moutinho o di Toulalan, che hanno un centinaio di partite sulle spalle, allora dico che sì, sono dei leader". D'altro canto, lo stesso El Shaarawy si è detto soddisfatto del suo attuale stato di forma. "Ho ritrovato la serenità qui a Monaco, sto giocando con continuità e sono contento", aveva spiegato qualche giorno fa, "sono riuscito a segnare anche nell'ultima partita di Europa League e spero di continuare così".

Il Monaco lo riscatterà a breve, e per il ligure sarà l'addio definitivo ad ogni tipo di "appartenenza" al Milan. Finora già tredici presenze con due reti, quasi eguagliato (e siamo solo a metà ottobre) il numero di gettoni e di marcature dello scorso anno, quando andò a segno appena tre volte in diciannove presenze. Insomma, per El Shaarawy sembra essere davvero l'anno del riscatto. E che debba ancora crescere, visto che si parla di un ragazzo di 22 anni, può essere soltanto un ottimo segnale anche per la Nazionale italiana in chiave futura.

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