Moise Kean, killer instinct e Mario Balotelli: la statistica pazzesca del giovane bomber
Moise Kean è il calciatore del momento in casa Juventus. Fa parlare di sé per le prodezze che tra Serie A e Nazionale lo hanno visto protagonista, l'ultima nella sfida contro l'Empoli sbloccata e decisa da un suo guizzo. Cristiano Ronaldo non c'è, Dybala si ferma nel riscaldamento ma Allegri non lo schiera in campo dall'inizio: il giovane attaccante deve attendere il secondo tempo perché lo sguardo del tecnico gli dica di svestire la tuta e teneri pronto perché tocca a lui.
Contro un avversario che si difende con ordine, lotta e corre su ogni pallone, il dinamismo e la forza d'urto del ‘classe 2000′ si rivelano fondamentali: fa gole si prende gli applausi. E' nata una stella? Presto per dirlo. E lo sa lo stesso Kean: "Ha ragione il mister – dice – non sono Messi né CR7 ma sogno di diventare come loro…". La volontà c'è, la strada da percorrere è ancora tanta.
La statistica incoraggiante: 3 tiri tentati, 3 gol
Un dato statistico sottolineato dalla Opta fotografa la condizione attuale di Kean, da molti definito un predestinato perché se al debutto in maglia Azzurra vai in gol allora significa che un po' sei nato con la camicia e la fortuna è dalla tua parte. Non basta per essere un campione, però aiuta… E la media di 3 gol su 3 tiri effettuati quando è stato chiamato in causa è incoraggiante, oltre un segnale chiaro delle potenzialità e di un cinismo tipico del bomber di razza che ha l'istinto del killer in area di rigore.
Bomber prodigio come Mario Balotelli
C'è un dato, al di là della stazza fisica, che accosta Moise Kean a Mario Balotelli. L'attaccante della Juventus (19 anni, 31 giorni) è il giocatore più giovane ad aver realizzato 8 gol in Serie A dai tempi dell'ex punta milanista (18 anni e 242 giorni, nel 2009).
La cautela di Allegri nella gestione di Moise
Allegri è soddisfatto, orgoglioso del ragazzo ma sa anche quanto possa essere insidioso il mondo del calcio che rischia di bruciare in fretta il talento. Del resto le sue parole sono emblematiche.
Moise è forte ma ancora molto giovane – ha ammesso nelle interviste -. Può migliorare tantissimo e deve lavorare. Va gestito al meglio e sbagliamo se parliamo di lui come se fosse Messi o Ronaldo… E' giusto che tutti abbiano ambizione, compreso Kean che ha davanti campioni professionali. Può fare ancora attraverso il sacrificio, alcuni si sono persi proprio per queste mancanze…