Mkhitaryan e l’Italia nel destino: poteva essere del Chievo, può andare alla Juve
A 19 anni fu a un passo dal Chievo, poi Henrikh Mkhitaryan, 27enne armeno, trequartista del Borussia Dortmund, scelse una strada diversa: l'Ucraina e Lucescu che ne fece fonte d'ispirazione per il gioco dello Shakhtar. Con i tedeschi ha un contratto fino al 2017 e la prossima estate si annuncia molto calda soprattutto in caso di mancato rinnovo. La Juventus ha messo gli occhi su di lui da tempo, per Allegri sarebbe la pedina giusta per dare alla squadra quella fisionomia che ha in mente da tempo e mai, finora, ha potuto realizzare per la mancanza di un calciatore che avesse il suo profilo tattico: caratteristiche di gioco tali da renderlo duttile abbastanza per ricoprire tutti i ruoli in attacco e a centrocampo.
Calcia di destro e dall'ala destra ama partire, il suo agente – Mino Raiola – lo ha accostato al ‘professore' ex della Juventus: "Mkhitaryan può essere un regista avanzato oppure arretrato. Per certi versi è molto simile a Pirlo e qualche grande allenatore gli ha già consigliato questo cambio di ruolo…". Con l'arrivo di Tuchel sulla panchina del Borussia sembra rinato, basta dare un'occhiata alle cifre: 42 gare disputate, 19 gol, 24 assist rappresentano il trend di rendimento tra Bundesliga ed Europa League, laddove ironia della sorte ritroverà Jurgen Klopp da avversario nei quarti di finale contro il Liverpool.
Quanto costa Mkhitaryan? In Germania arrivò nel 2013 per circa 27 milioni di euro e dalla Germania – almeno secondo le intenzioni del Borussia – non andrà via per una somma inferiore, anche alla luce della stagione straordinaria attuale: secondo il quotidiano tedesco ‘Bild' oltre alla Juventus a seguire con grande interesse l'armeno è anche l'Arsenal di Wenger, il suo potrebbe essere ‘l'ultimo regalo' ai Gunners prima di chiudere il proprio ciclo alla guida dei londinesi. "Con Klopp giocavamo su ritmi altissimi, impostati per pressing e contropiede – ha ammesso alla Gazzetta -. Con Tuchel è tutto diverso, comandiamo noi il gioco e ho più libertà per attaccare, svariare tra le linee e agire alle spalle di Aubameyang e Reus che si integrano alla perfezione".
