Milito da record: nel 2012 segna più di Ibra e rilancia l’Inter verso la Champions

Anche se nessuno, o pochi, ne parlano, c'è chi sta facendo ancora meglio di Sua Maestá Zlatan Ibrahimovic in campionato. È Diego Milito, il massimo bomber interista in questa stagione che, da inizio 2012, sta segnando al ritmo di un gol a incontro, risultando il miglior marcatore da gennaio, con 16 reti (20 in totale da inizio campionato) risultando il migliore e mettendo in fila tutti, da Ibra a Cavani e Di Natale.
Certo, i risultati non proprio roboanti dell'Inter stanno facendo passare il fatto in secondo piano, visto che gli occhi sono puntati tutti sulla sfida scudetto tra Juventus e Milan, fatta di sorpassi e controsorpassi in un testa a testa avvicente. Eppure, ció che sta compiendo "El Principe" argentino ha quasi del prodigioso, tenendo soprattutto presente la disarmante prima parte di campionato quando, tra infortuni e imprecisioni, aveva segnato la miseria di 4 reti in 4 mesi.

Altri due gol, Siena ko – Con l'ultima doppietta segnata al Siena, Diego Milito ha continuato mercoledì sera la sua inarrestabile marcia verso quella che, a conti fatti, potrebbe essere la sua migliore stagione a livello personale. Quasi un controsenso se si guarda l'avventura stagionale dell'Inter, negativa su tutti i punti di vista, attraversata dal cambio di tre allenatori, colpi di mercato sbagliati e un nuovo progetto ‘post-triplete‘ mai realmente partito. In tutto questo, proprio l'Eroe che ha fatto vincere tutto all'Inter è saputo rinascere, dalle proprie ceneri come un'Araba fenice che oggi sta – nuovamente – trascinando la squadra nerazzurra caricandosi da solo l'intero peso del reparto offensivo, altrimenti asfittico.
La stagione in cui Milito ha segnato di più in Serie A risale a quella del 2008-09 quando indossava la maglia del Genoa quando, con i suoi 24 centri, si piazzò al secondo posto (alle spalle dell'eterno Ibrahimovic) nella classifica dei marcatori. Compresa la Coppa Italia arrivò alla fine a quota 26 gol, 4 in meno rispetto a quelli che avrebbe firmato nel memorabile anno di grazia nerazzurra 2009-10 con la conquista del triplete nerazzurro, una stagione bagnata da 22 reti in campionato. Né in Argentina con il Racing né in Spagna con il Saragozza né in Serie B con il Genoa il Principe era mai riuscito ad andare oltre quota 24 in campionato, ma adesso quell'obiettivo sembra davvero alla sua portata: è a quota 20 gol e ha ancora 6 incontri da giocare per firmare almeno altre 4 reti per riuscire ad eguagliarsi.
Un gol a partita – Un risultato improbabile? Dando retta ai numeri e alla matematica, che difficilmente mentono, si direbbe di no. Le statistiche dicono che Diego Milito ha già segnato almeno una volta in carriera, a tutte le prossime avversarie che affronterà da qui a maggio in campionato: 3 gol in 6 gare all’Udinese, 4 reti in 7 sfide con la Fiorentina, 1 in 3 match con il Cesena, 3 in 4 partite con il Parma, addirittura 5 in 7 derby con il Milan e 2 in 6 incontri con la Lazio. E poi, c'è anche un altro dato confortante per l'argentino: escludendo le coppe europee, dove comunque Diego Milito ha lasciato il segno, pur nella sfortunata gara di ritorno degli ottavi di finale contro il Marsiglia, nel suo 2012 in serie A ha firmato 16 reti in sole 9 gare. E se si calcolano tutte le 15 partite del 2012, dall’inizio dell’anno ha l’incredibile media che supera un gol a incontro, meglio di tutti gli altri cannonieri dell'intera Serie A. E senza i rigori sbagliati contro il Chievo e l’Atalanta, la media sarebbe addirittura migliore…

Dalle ceneri all'altare – La stagione di Milito è stata comunque bifronte: sembrava tutta in salita a causa di errori incredibili sottoporta e ad una forma che, dopo i 5 infortuni del 2010-11, stentava a tornare ottimale, tanto che a fine 2011 si vociferava anche di una cessione del Principe al mercato di gennaio. Un'idea tutt'altro che lontana dal concretizzarsi: solo la mancanza effettiva di proposte e la speranza di poterlo recuperare in qualche modo, hanno poi permesso che si prolungasse la sua permanenza ad Appiano. E' stata fondamentale la ‘cura' di Claudio Ranieri e la fiducia quasi incondizionata che il tecnico romano non gli ha mai fatto mancare. Queste certezze, insieme al desiderio di dimostrare a tutti di non essere finito, hanno permesso al Principe di tornare su grandi livelli e oggi sottoporta ha ritrovato nuovamente la lucidità e la cattiveria dell’anno del triplete, quando fu decisivo nella finale di Coppa Italia, in quella di Champions e nella vittoria-scudetto contro il Siena. E' ritornato ad essere Milito l'implacabile e i numeri in tal senso sono eloquenti: nelle ultime 16 gare di campionato in cui ha giocato, dal recupero della prima giornata, 4-1 con il Lecce del 21 dicembre al 2-1 con il Siena di mercoledì sera, ha firmato 17 reti grazie anche a un poker (contro il Palermo, nel 4-4 del 1° ferbbraio a San Siro), a una tripletta (contro il Genoa nel 5-4 che ha segnato il debutto di Stramaccioni a San Siro) e due doppiette (nel 5-0 contro il Parma del 7 gennaio e nel 2-1 al Siena dell'11 aprile).

Milito da Champions – Un ultimo dato imporante. I gol di Milito stanno rilanciando l'Inter in uno insperato rush finale per la zona Europa. Con il contemporaneo stop dell'Udinese sconfitta dalla Roma 3-1, della Lazio battuta dalla Juventus 2-1 e del Napoli sconfitto dall'Atalanta 3-1 al San Paolo, la squadra allenata al giovane Stramaccioni si ritrova catapultata nella mischia che conta. La classifica non lascia spazio a tanti calcoli a sei turni dalla fine. Tolte Juventus e Milan che fanno gara a sè, il terzo posto è attualmente occupato dalla Lazio a quota 54, poi c'è l'Udinese a 51 punti, quindi la Roma a 50 e subito dietro il Napoli raggiunto dall'Inter a quota 48.
E con i gol del Principe nulla è più precluso, nemmeno il terzo posto che vorrebbe dire preliminari di Champions per la società di Massimo Moratti che riuscirebbe a concludere in modo positivo una stagione, altrimenti, da dimenticare. Sotto il profilo personale, invece, per Milito sarebbe una rivincita su tutti i fronti ripresentandosi ai blocchi di partenza del prossimo anno ancora una volta come la prima punta nerazzurra cui confrontarsi per avere una maglia da titolare.