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Inter-Milan, brand dalla Cina agli Usa: se un pareggio di bilancio è un ottimo risultato

L’Inter del gruppo Suning potrebbe uscire dal settlement agreement dell’Uefa, il Milan ha chiuso il rendiconto 2018 con 126 milioni di passivo: possibile l’emissione di un nuovo bond. Nell’ultima stagione, i nerazzurri vantano presenze medie superiori a San Siro. Il Milan però stravince la sfida sui social. Il derby giocato anche coi numeri del bilancio.
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A Milano si può ancora progettare. A Milano, ha detto il presidente delle Acli cittadine Paolo Petacca a Giuseppe Genna nell'ultimo numero dell'Espresso, “tutti i processi che si stanno verificando nel Paese sono stati vissuti con largo anticipo”. A Milano si è fatto presente anche il futuro del calcio, il terzo settore economico in Italia, che fattura 4,5 miliardi come rivela il bilancio integrato FIGC presentato in questi giorni. Il Milan che guarda agli Usa dopo le delusioni cinesi sfida l'Inter che invece alla Cina guarda con l'audacia della speranza e la fiducia di un tifo più presente. Ma sui social vincono i rossoneri a mani basse.

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Il Milan e il miraggio dei ricavi cinesi

Il Milan ha archiviato l’esercizio 2017-2018, ultima stagione della parentesi societaria sotto il controllo dell’ex socio di maggioranza Li Yonghong, con una perdita di 126 milioni di euro, in aumento di 53 milioni rispetto all'anno precedente, anche perché l'ad Fassone aveva scelto di iscrivere sul bilancio del primo anno tutti i 230 milioni investiti sul mercato. Crescono, sottolinea Reuters, da 212 a 256 milioni i ricavi, ma i costi lievitano da 274 a 354 milioni, con le spese per il personale che pesano da sole per 150 milioni. Nel business plan presentato all'inizio della stagione 2017-18, presentato in versione rivista per presentare la richiesta di voluntary agreement poi bocciata dall'Uefa, erano stimati 273 milioni di ricavi al netto del calciomercato. Mancano soprattutto i 90 milioni previsti dalla Cina, che sarebbero poi dovuti diventare 225 nel 2022: un obiettivo fallito anche allargando il perimetro di attività a tutto l'Estremo Oriente.

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Nuovo proprietario, nuovo bond?

Il bilancio 2018 fa segnare un patrimonio netto negativo per 36 milioni e una posizione finanziaria netta negativa di 128,4 milioni. Tuttavia, si legge nella relazione di bilancio, nei mesi di agosto e settembre sono stati effettuati dal nuovo socio di maggioranza, il fondo Elliott attraverso Rossoneri Investment Luxembourg, versamenti in conto futuro aumento di capitale per complessivi 170,5 milioni, che hanno “ristabilito l’equilibrio patrimoniale”. Il fondo, comunque, “ha garantito l’impegno a supportare finanziariamente le società del gruppo per un periodo non inferiore ai 12 mesi”. In questo potrebbe rientrare l'emissione di una nuova emissione obbligazionaria, dopo il rimborso integrale delle due sottoscritte nel maggio 2017 dal fondo Elliott.

Una scelta che con una proprietà più affidabile e credibile potrebbe garantire un più agevole successo. Anche se resta prioritario il successo sul campo, a partire dall'Europa League, con l'obiettivo di rientrare nella nuova e molto più ricca Champions League. Per questo il Milan ha rinnovato il contratto di Donnarumma e acquistato acquisto, tra operazioni a titolo definitivo e prestiti 8 nuovi giocatori (Higuain, Caldara, Reina, Bakayoko, Laxalt, Strinic, Halilovic, Castillejo) e ceduto a titolo definitivo Bonucci, Kalinic e Bacca. Operazioni, che secondo le stime di Calcio e Finanza, dovrebbero produrre 20 milioni di costi in più sul bilancio 2019.

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Inter: Suning ha investito mezzo miliardo

L'Inter, scrive il giornalista Marco Bellinazzo nel suo libro “La fine del calcio italiano”, è la terza forza economica della Serie A. Il gruppo Suning, che detiene il 68,55% del club attraverso la Great Horizon ma sta trattando per acquisire anche il restante 31%, ha investito mezzo miliardo in due anni. Di questi, 336 milioni costituiscono prestiti, convertiti convertiti in capitale nella stagione appena conclusa permettendo così al patrimonio netto consolidato di rimanere in territorio positivo per 3,83 milioni.

La gestione cinese, sottolinea Bellinazzo, ha portato una crescita del fatturato del 33% e spinto i ricavi a 318 milioni nonostante l'assenza della Champions League. Significativi i 105 milioni di entrate supplementari garantite dalle partnership commerciali nate sotto la sua gestione. Un gruppo cinese ha acquisito diritti media e di sponsorizzazione in Asia per 20 milioni all'anno fino al 2020 più un bonus iniziale di 10 milioni. A questo si uniscono il contratto da 11,5 milioni col gruppo Suning per le Academies e 16,5 di fee annuale (più 25 di bonus) per la cessione dei naming rights di Appiano Gentile e Interello fino al 2020. L'indebitamento, scrive il giornalista del Sole 24 Ore, è cresciuto oltre i 600 milioni a fronte di crediti per 165. Metà dei debiti sono proprio con Suning, per via dei prestiti, ma anche questi potrebbero essere gradualmente trasformati “in equity, ossia in capitale sociale, per non appesantire i conti con altri oneri (…) e per non lasciare dubbi sulla volontà della proprietà cinese di consolidare l'espansione del club”. Intanto l'Inter, che dovrebbe incassare 38 milioni dall'Uefa per la partecipazione alla Champions League senza contare il botteghino, secondo il ds Piero Ausilio è proiettato all'uscita dal Settlement Agreement con l’Uefa, anche se il Financial Fair Play non sparisce.

Inter: ricavi media e sponsorizzazioni, luglio 2017-marzo 2018
Inter: ricavi media e sponsorizzazioni, luglio 2017-marzo 2018

A San Siro vince l'Inter

Nell'ultima stagione, i nerazzurri hanno portato a San Siro 5 mila spettatori in più del Milan in media nelle partite di Serie A: 57,5 mila contro 52,6 mila. Una tendenza confermata anche nelle prime uscite di questa stagione. Nelle prossime tre partite interne (il derby, la gara di campionato col Genoa e il big match di Champions contro il Barcellona) i nerazzurri potrebbero registrare oltre 210 mila presenze complessive. La società auspica che il ritorno a Milano dei blaugrana possa coincidere con il record di incassi per una partita in Italia, e battere i 5.545.187 milioni per Roma-Liverpool dell'anno scorso. L'Inter, comunque, già vanta il primato di incassi per la Serie A, con i 5,2 milioni della sfida dell'anno scorso contro la Juventus. E proprio il dominio dei bianconeri, che scatenano una rivalità più accesa con i nerazzurri almeno dai tempi di Calciopoli, può essere un fattore che, insieme ai migliori risultati sportivi, spiega la passione leggermente più intensa fra i tifosi nerazzurri che in casa rossonera.

Sui social vince il Milan

Ma se il campo si trasferisce nel regno dell'immateriale, in termini di appeal sul web non c'è storia: vince il Milan che, secondo il rapporto Brand Football Finance 2010, è il secondo brand calcistico più forte d'Italia dopo la Juventus. Anche se, in termini di valore economico, l'Inter ha scavalcato il Milan nella classifica sviluppata dall'agenzia Brand Finance, con una crescita di valore del 119% anche per effetto dei nuovi investitori dalla Cina. Il Milan ha più del doppio dei fan su Facebook (24,9 contro 10,8 milioni) e su Instagram (4,9 contro 2,2 milioni) e quattro volte più follower su Twitter (6,75 contro 1,62). Un tesoretto da monetizzare per aprire nuove strade, per continuare a sperimentare oggi il futuro del calcio.

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