Milan, Torres giura fedeltà al rossonero: “Essere qui era scritto nel destino”
Ancora non ha inciso ma presto lascerà il segno. Fernando Torres lo sa perché chi ha sempre segnato e vinto non può dimenticare di farlo improvvisamente. In questo inizio di stagione è stato segnato dai problemi fisici che ne hanno condizionato le presenze in campo nell'undici titolare di Filippo Inzaghi. Ma il ‘Ninho' c'è ed è tornato a disposizione per la gara di quest'ultimo weekend quando i rossoneri scenderanno in campo per cercare di dimenticare il pareggio esterno contro il Cesena. Un arrivo a Milano che era stato già paventato anni fa ai tempi dell'Atletico quando Torres era semplicemente un bambino promettente e che aveva risvegliato l'interesse degli osservatori rossoneri che poi declinarono su altre strade.
Il Milan nel destino. Oggi, il ‘bambino' è diventato un campione maturo che ha fatto il successo dei Colchoneros, del Liverpool e del Chelsea e si appresta di fare il fenomeno anche in Itala proprio con i colori milanisti. "L‘Atletico Madrid è la mia sola casa. Il fatto di non aver vinto nulla lì un peso che mi porterò sempre nel cuore, ma mi resta l'orgoglio di aver indossato e difeso quella maglia. Ma già al tempo dei Colchoneros i rossoneri mi avevano cercato. è come se il destino si aspettasse di vedermi a San Siro".
All-in sul riscatto del Ninho. La sfida è difficilissima, perché arriva nel Milan della ricostruzione, una squadra rimessa in sesto da Filippo Inzaghi in fretta e furia per cercare di tornare grande. Una stagione anomala che vedrà i rossoneri solamente impegnati in campionato e senza Coppe europee. E che punta tantissimo sul Ninho visto che SuperPippo non ha voluto altri attaccanti di ruolo una volta partito Balotelli per Liverpool. Si è tenuto Pazzini e poi tanti tre quartisti e seconde punte tra El Shaarawy, Menez e Honda. Segno che sullo spagnolo ci si affida molto per ricostruire il futuro anche se è semplicemente in prestito. Un dettaglio che non spaventa nessuno.