7 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Milan, si chiude lo splendido trentennio firmato Adriano Galliani

L’incredibile epopea rossonera dell’amministratore delegato che ha alzato 28 trofei in 27 anni di dirigenza. Sacchi, Capello, Ancelotti le perle in panchina. Il trio olandese, Savicevic, Weah, Bierhoff, Shevchenko, Kakà, Inzaghi tra gli acquisti migliori.
A cura di Alessio Pediglieri
7 CONDIVISIONI
galliani champions league ancelotti maldini

Il Milan degli ultimi trent'anni è legato indissolubilmente all'immagine di Adriano Galliani. Amministratore delegato del Milan, carica che ricopre dal 1986 e poi, successivamente, anche vice presidente vicario e, in ultimo, principale responsabile economico. Uno e trino, (quasi) insostituibile braccio destro del presidente Silvio Berlusconi che conobbe nel lontano 1979 quando l'imprenditore milanese lo portò con lui prima a Telemilano poi alla Fininvest, in Mediaset e infine nella grande famiglia rossonera. In totale 34 anni di onorato servizio che finiscono oggi 29 novembre 2013, con la decisione di lasciare la società milanista che verrà presa in mano dalla figlia di Silvio, Barbara.

Al capezzale di un Milan sull'orlo del fallimento – Al termine della stagione 1985-1986 la situazione del Milan non era tra le più rosee: a seguito di alcune ispezioni della Guardia di Finanza la società risultò fortemente indebitata e venne dichiarata a rischio fallimento. Altri problemi, gravissimi, di una presidenza che stentava ad uscire dai guai finanziari e dal recentissimo caso del calcioscommesse che nel 1980 aveva costretto il club alla retrocessione d'ufficio e che aveva preceduto la seconda caduta in B, datata 1982. E fu decisivo l'ingresso nel calcio di Silvio Berlusconi a rilevare la squadra dal presidente Farina il 20 febbraio 1986 e a ripianare il deficit economico. Insieme all'imprenditore, anche l'amico fidato della scalata nel panorama italiano dell'editoria e della comunicazione, Adriano Galliani subito indicato quale Amministratore Delegato del club. Le ambizioni di successo della nuova dirigenza furono confermate da una campagna acquisti all'altezza del blasone rossonero. E i risultati non tardarono ad arrivare in un'era che sancirà il momento più glorioso dell'intera storia milanista.

Il primo ciclo vincente da Sacchi e Capello – I successi non mancarono: Berlusconi si innamorò di un giovane allenatore, Arrigo Sacchi e Galliani in un batter d'occhio portò il tecnico emiliano a vestire il rossonero. La vittoria in campionato (1987-88) fu il preludio ad un triennio d'oro in cui i rossoneri si aggiudicarono due Coppe dei Campioni (1989, 1990), due Supercoppe europee (1989, 1990), due Coppe Intercontinentali (1989, 1990) e una Supercoppa italiana (1989). Un ciclo vincente, quello di Arrigo Sacchi che vide Galliani protagonista, suo malgrado nell'ultimo atto che ne decretò anche la fine: la notte di Marsiglia, 1991. Il Milan, in svantaggio per 1-0, uscì dal campo dopo lo spegnimento di uno dei riflettori dello stadio su richiesta dello stesso Adriano Galliani che riteneva impossibile continuare a giocare per via della scarsa visibilità. La funzionalità del riflettore venne ripristinata quasi subito ma il Milan non tornò più in campo, venendo penalizzato con una sconfitta a tavolino e con la squalifica per un anno dalle coppe europee.

La seconda rinascita, con Ancelotti fino ad Allegri – Senza Europa, il Milan fece il Diavolo in campionato vincendo senza sconfitte la stagione '91-92 e si aggiudicò il secondo scudetto di fila e la Supercoppa italiana l'anno successivo. Il 1993-1994 fu un'annata memorabile e impreziosita dal ‘double' scudetto-Champions League e un'altra Supercoppa. Successi che portano il marchio Berlusconi-Galliani che cambiano scelte, strategie, giocatori e allenatori ma che non dissaldano mai un connubio che appare sotto ogni punto di vista perfetto. E che porta altri trionfi nell'era ‘Capello' (altra scelta tecnica gestita alla perfezione dall'ad rossonero): i successi nelle Supercoppe europea e italiana e il quarto scudetto nei cinque anni di Don Fabio. E poi il ritorno al successo con Zaccheroni e Carlo Ancelotti, con il quale si ritorna ai vertici della Champions si ritorna a vincere in campionato e viene vinta la prima Coppa Italia rossonera dell'era Berlusconi-Galliani che possono vantare di essere tra i massimi dirigenti mondiali ad aver vinto tutto. Poi, la storia più recente, con i successi firmati da Massimiliano Allegri, ultimo allenatore all'occhiello di Adriano Galliani con cui il Milan ritorna alla vittoria del tricolore nel 2010 e alza la Supercoppa Italia nel 2011.

Tutti i campioni di 30 anni di successi – Nei 30 anni di Galliani sono stati tantissimi i giocatori e i campioni che hanno vestito il rossonero. Da subito, i tifosi capirono che l'ad milanista ci sapeva fare. gestendo al meglio i soldi di Berlusconi nel 1986, appena entrati in società, si acquistarono i vari Donadoni, Bonetti, Galderisi, Massaro e Galli. Qualche mese dopo in rosa si aggiunsero altri due fuoriclasse olandesi, Marco van Basten e Ruud Gullit (fresco Pallone d'oro del 1987. Iniziò il fantastico ciclo degli Olandesi, che anticipò quello degli ‘Invincibili' sotto la guida di Fabio Capello con in campo altre perle come George Weah, Dejan Savicevic, Roberto Baggio e dei sempre presenti Maldini, Costacurta, Baresi, Tassotti, Eranio, Sebastiano Rossi. Nomi che hanno fatto le pagine della storia rossonera come altre intuizioni di Galliani che negli anni 2000, con l'impegno politico di Berlusconi sempre più pressante, diventa il vero deus ex machina rossonero. Le campagne acquisti passano da lui e arrivano i vari Bierhoff (1998), Shevchenko (1999), Pippo Inzaghi (2001), Kakà (2003), Ronaldo (2007), Ronaldinho (2008) fino ai più recenti Pato, El Shaarawy, Balotelli.

7 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views