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Milan, Robinho: A Manchester ero un incompreso, il freddo mi ha tolto il sorriso

Robson de Souza, meglio conosciuto come Robinho, spiega il vero motivo del suo flop con la casacca dei citizens: “Mancini e Hughes, non mi hanno capito, Manchester è una città resa invivibile dal freddo e io, io sono un brasiliano…”
A cura di davide
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Robinho al milan

A volte si crede che un super ingaggio, l'abbraccio dei compagni e la fiducia del mister siano il mix perfetto per far sì che un giocatore possa dare il massimo, ma evidentemente non sempre è così, perchè per un brasiliano speciale come Robinho, il clima può far la differenza.

Robson de Souza, neo acquisto del Milan, ora che è ben lontano dalla fredda Manchester, si scaglia contro i suoi ex allenatori, Mark Hughes e il suo successore, Roberto Mancini, rei di non aver capito il suo momento di infelicità causato dalla noia di una città che non offre nulla ad un giovane giocatore brasiliano.

"Nessuno dei due mi ha capito e Mancini non ha mai avuto fiducia in me", dice l'attaccante rossonero. "Forse guardavano soltanto al lato sportivo delle cose, ma per me non era abbastanza. Sono brasilianospiega e non posso dare il massimo se non sono contento in ogni aspetto della mia vita. Sono un calciatore speciale e ho bisogno di essere felice quando gioco. E' stato così nel Real Madrid, ma mai al City. L'Inghilterra è un paese difficile e ho avuto problemi d'adattamento".

Il motivo del suo insuccesso al Manchester City? E' presto detto:"Manchester è un luogo sensazionale per fare calcio ma anche orribile per vivere per via del suo inverno freddo. Per un giovane brasiliano è difficile…".

Davide Pecchia

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