20 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Milan, Piatek nervoso: il polacco si rifiuta di parlare dopo il gol vincente di Verona

Nonostante la rete che ha permesso ai rossoneri di conquistare una vittoria sofferta, l’attaccante polacco ha confermato di vivere un momento particolare rifiutandosi, a fine gara, di parlare con la stampa. “L’esultanza di Piatek non mi è sembrata polemica. Kris è un ragazzo a posto, non è uno che fa casino”, ha dichiarato Giampaolo.
A cura di Alberto Pucci
20 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo un lungo digiuno che durava dal maggio scorso, Krzysztof Piatek ha ritrovato il gol a Verona grazie ad un calcio di rigore: una rete che l'attaccante polacco ha festeggiato con un dito davanti alla bocca per zittire i critici, dopo il solito gesto del Pistolero. Un'esultanza polemica, che nel finale ha avuto anche l'antipatico epilogo del rifiuto del giocatore rossonero di presentarsi davanti alle telecamere per la consueta intervista di fine gara.

A pochi giorni dal derby contro l'Inter, il Milan ha dunque ritrovato il suo attaccante. Non è però tutto oro quello che luccica in casa Milan, perché la formazione di Giampaolo ha giocato una brutta gara e lo stesso Piatek non ha quasi mai lasciato il segno: un duplice campanello d'allarme, in vista del primo incrocio pericoloso del campionato rossonero.

Immagine

Giampaolo difende Piatek e la squadra

Intervistato a riguardo, Marco Giampaolo ha però allontanato le polemiche e difeso il suo giocatore: "L'esultanza di Piatek non mi è sembrata polemica – ha spiegato il tecnico del Milan, di fronte alle telecamere di Sky Sport – La sua prestazione? Ha partecipato e lottato. Kris è un ragazzo a posto, non è uno che fa casino". Durante il suo intervento televisivo, l'allenatore milanista ha anche ‘giustificato' la brutta prestazione dei suoi ragazzi.

"Le partite sono tutte difficili, nessuna partita è una passeggiata di salute. Le avversarie sono agguerrite, hanno cambiato mentalità, il VAR ha tolto dubbi ed incertezze che c'erano una volta col blasone – ha concluso l'ex mister della Sampdoria – La squadra crede in quello che facciamo, me ne accorgo negli allenamenti, se non fosse così lo direi. Bisogna essere sempre onesti. La squadra fa le cose per bene e ha tanti margini di miglioramento, è abituato a giocare singolarmente, invece io cerco di mettere il singolo a disposizione del collettivo".

20 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views