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Milan, ombre cinesi sull’acquisizione del club: si cercano nuovi investitori

Dopo le ultime indiscrezioni sull’insolvenza dell’holding di Li, il Milan pensa ad un ulteriore super rifinanziamento, e cerca un socio di minoranza per rimborsare tutto il prestito di Elliot.
A cura di Marco Beltrami
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Non solo sorrisi in casa Milan. La squadra di Gattuso non perde da 10 partite ed è tornata a "vedere" la Champions con le prossime sfide contro Roma e Inter decisive per la corsa all'Europa. Le brutte notizie però arrivano dalle questioni societarie soprattutto dopo le ultime indiscrezioni dell'inchiesta del Corriere della Sera. La società finanziaria del patron rossonero Li, presentata come credenziale per l’acquisizione del Milan, pare fosse già insolvente al momento dell’operazione con tanto di prestiti non restituiti a due diverse banche. Nuove ombre dunque sulla proprietà del club del capoluogo lombardo.

L'operazione per l'acquisto del Milan

Yonghong Li già a momento del preliminare per l'acquisizione del Milan dell'agosto 2016 sollevò non pochi dubbi, per le poche informazioni sul suo conto e sul suo patrimonio. Nonostante tutto nell'aprile successivo l'operazione andrà in porto grazie alle caparre e all'intervento del fondo Elliott. 520 milioni cash per la Fininvest per un'operazione complessiva, con debiti compresi da 740 milioni. Escludendo i 180 milioni versati da Elliot, la nuova proprietà cinese ha assicurato ai suoi predecessori 340 milioni, grazie a denaro ottenuto grazie a triangolazioni con Hong Kong, le isole Vergini e Cayman

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Le ombre su Li dopo l'inchiesta sulla sua holding cinese

E proprio questo denaro è oggetto di molta curiosità soprattutto dopo l'inchiesta condotta da Milena Gabanelli e Mario Gerevini. Nel mirino proprio la procedura per l'acquisizione del Milan da parte dell'imprenditore cinese. Quest'ultimo infatti si è rivelato titolare di una holding (presentata come credenziale nell'operazione per l'acquisto del club) giudicata insolvente che ha spinto le banche creditrici a fargli causa. Ecco allora che il tribunale del distretto di Futian ha stabilito che per saldare i debiti il patrimonio della società finanziaria di Yonghong Li fosse messo all'asta su Taobao, ovvero l'ebay cinese: un modo per incassare i 60  milioni di euro, necessari per sistemare i debiti con le banche. E la Banca di Canton ha poi chiesto la liquidazione per bancarotta della holding stessa.

Milan, i problemi societari da affrontare nell'immediato

Una situazione che dunque complica i piani del Milan, come evidenziato da Gazzetta.it. Prima di tutto il club dovrà ristrutturare il debito con Elliot in scadenza a ottobre: bisognerà versare 370-380 milioni, interessi inclusi. Nessun problema per la "parte bassa" del finanziamento alla luce degli introiti di diritti tv e sponsor, mentre bisognerà trovare una soluzione per i 180 milioni prestati da Elliot alla società con cui Li controlla il Milan. I guai cinesi della holding dell'imprenditore non rappresentano certo un incentivo all'investimento per potenziali nuovi finanziatori.

La possibile soluzione del Milan per far quadrare i conti

Ecco allora che il Milan starebbe pensando ad un nuovo rifinanziamento da circa 300 milioni tutto a carico del club. Inoltre è partita la caccia ad un socio di minoranza che potrebbe garantire la possibilità di rimborsare tutto il prestito di Elliot e coprire anche la quota di Li. Una soluzione non facile che "complicherebbe" la situazione ma che bisognerà provare se si vorrà far quadrare i conti ed evitare che Elliot si prenda la squadra piazzando poi con un successiva cessione una plusvalenza. Uno spauracchio che il Milan ovviamente vuole assolutamente evitare.

Il Milan nel mirino dell'Uefa

L'Uefa nel frattempo segue con interesse la situazione, in attesa del nuovo "esame" in primavera. Il Milan ad aprile dovrà presentare nuove carte per il settlement agreement dopo la precedente bocciatura. A tal proposito, nei prossimi giorni il Cda del Milan si riunirà per concretizzare l'ultimo atto dell'aumento di capitale deliberato ad aprile, con l'investimento di 11 milioni. Una situazione che sembra momentaneamente una garanzia, anche se le notizie provenienti dalla Cina preoccupano anche i vertici dell'Uefa. Più in là poi bisognerà anche pensare alle scadenze per l'iscrizione al prossimo campionato: il rapporto tra i debiti e i crediti alla base dell'indice di liquidità della Figc dovrà essere rispettato, altrimenti sarà necessario un ulteriore investimento di capitale.

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