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Milan: Mihajlovic di nuovo in bilico, decisive Coppa Italia e Frosinone

I pareggi con Carpi e Verona hanno indebolito il tecnico serbo, che deve battere Sampdoria in Coppa Italia e Frosinone in campionato per salvare la panchina. Berlusconi “deluso” da una squadra “poco affiatata”. In caso di flop pronto il ribaltone con Tassotti e Brocchi in panchina per chiudere la stagione nel migliore dei modi.
A cura di Alessio Morra
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Dopo aver perso con la Juventus lo scorso 21 novembre, Sinisa Mihajlovic disse che il Milan poteva tranquillamente tornare a lottare per il terzo posto, che dà diritto al playoff per la Champions League, manifestazione a cui i rossoneri non prendono parte da qualche anno. Il tecnico serbo con il suo piglio disse che per tornare in corsa la sua squadra doveva vincere tutte le ultime quattro partite del 2015. Il calendario tutto sommato pareva abbordabile. Perché in ordine i rossoneri dovevano sfidare Sampdoria, Carpi, Verona e Frosinone. Le cose però sono andate in modo assai diverso. Dopo aver nettamente sconfitto i blucerchiati per 4-1, Bacca e soci hanno ottenuto due pareggi e invece dei nove punti preventivati dopo tre partite ne sono arrivati solo cinque. Più di un campanello d’allarme è iniziato a suonare, Mihajlovic per la prima volta si è lamentato degli arbitri.

I tifosi se la sono presa con Galliani e il presidente Berlusconi avrebbe mostrato in modo netto la sua insofferenza nei confronti del suo allenatore, che sente nuovamente scricchiolare la sua panchina. Secondo quanto raccolto dall'Ansa, il presidente rossonero, si sarebbe detto "deluso" dal Milan e da Mihajlovic, definendo la squadra "poco affiatata".

La classifica piange. Il Milan è settimo, ha vinto solo una delle ultime cinque partite, si trova a 11 punti dall’Inter capolista, a 7 da Napoli e Fiorentina, si trova anche alle spalle del Sassuolo e ha un solo punto di vantaggio sull’Empoli e sull’Atalanta. Facile dire che nessuno prospettava un campionato come questo. Inzaghi dopo 16 giornate l’anno scorso aveva 25 punti, gli stessi che ha l’ex tecnico della Sampdoria, che però ha avuto un mercato, almeno a livello economico sontuoso, perché sono stati spesi più di 80 milioni di euro.

Come Inzaghi ogni volta che non vince cambia modulo. Il 4-3-3 che aveva funzionato per qualche settimana è stato bocciato dopo lo 0-0 di Carpi, e così contro il Verona è stato scelto un offensivo 4-4-2 con Niang e Bonaventura sulle fasce. Così facendo però i rossoneri non riescono a trovare un’identità precisa. Mihajlovic probabilmente sente di non avere più l’appoggio della società e quest’ultima settimana calcistica dell’anno potrebbe essere determinante. Giovedì il Milan sfida la Sampdoria negli ottavi di Coppa Italia, mentre domenica alle 18 i rossoneri giocheranno a Frosinone. Va da sé che non può più sbagliare. Se tutto andrà per il meglio avrà ancora qualche chance di essere sulla panchina rossonera a gennaio contro Bologna (alla ripresa dopo la pausa) e Roma. Altrimenti sarà addio.

Tassotti e Brocchi. In caso di esonero, però, l'orientamento del club è la soluzione interna onde evitare ulteriori esborsi economici considerato che Seedorf e Inzaghi sono già a libro paga. La soluzione? Richiamare Tassotti e far sì che in tandem con Brocchi, tecnico della Primavera, conducano in porto la stagione nel migliore dei modi. Il futuro? Azzardato parlarne adesso.

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