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Milan, Menez: “Il modulo non conta, decide il mister. Noi dobbiamo correre e segnare”

Il trequartista francese è stato il grande protagonista del match contro il Parma con due gol e un assist. Così il Milan risale la classifica e per Inzaghi è tempo di ripartite in vista soprattutto del prossimo match contro la Juventus.
A cura di Alessio Pediglieri
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Dodici gol, tre doppiette e uomo simbolo del Milan. Alla prima stagione in rossonero, Jeremy Menez si è già preso sulle spalle i rossoneri in una delle stagioni più tormentate per il Diavolo. Anche con il Parma è stato lui l'uomo partita, il giocatore decisivo. A suon di gol e di assist perché sulle tre reti rossonere ha messo sempre lo zampino vincente: dal dischetto, in solitario e offrendo la palla giusta a Zaccardo per chiudere la gara contro i Ducali di Donadoni. Facendo passare in secondo piano il debutto (sottotono) di Mattia Destro a San Siro con la maglia numero 9 sulle spalle (che fu anche di Pippo Inzaghi) e i problemi che questa squadra ha. Perché per un'ora ha giocato sicuramente non meglio del Parma (ultimo in classifica, inchiodato a 9 punti), evidenziando difficoltà di manovra, lentezza e anche un blocco psicologico con gli uomini migliori troppo nervosi e contratti. Anche Inzaghi lo sa, e bene, ma i tre punti questa ser sono stati la medicina migliore per far passare altri sette giorni e provare a ritrovarsi, visto che la prossima avversaria sarà la capolista Juventus dell'ex Allegri, una sfida che potrebbe cambaare la stagione. O in meglio o in peggio.

Menez è raggiante nel dopo gara. Per l'ex Roma, con la maglia rossonera è rinato letteralmente trovandosi bene siaa quando ha giocato con un attaccante di ruolo (Destro) sia quando è tornato a fare il falso nove, giostrando tra le linee (gol e assist). "Non era tutto perfetto ma lo spirito di squadra c'era, se continuiamo così possiamo fare delle belle cose, se possiamo un attimo no. Mi trovo bene con tutti, poi ognuno deve fare il massimo per la squadra. La tattica la decide il mister e noi dobbiamo aiutare. Faccio parte di una squadra e ogni partita cerco di aiutarla, stasera il risultato serviva proprio. Dobbiamo ripartire e questa partita deve servire come lezione. Il campionato è un po' strano, abbiamo perso tanti punti ma ancora possiamo sperare in qualcosa".

Per Inzaghi, una partita ad alta tensione dove i gol hanno fatto scomparire i fantasmi e i primi fischi di San Siro: "Sapevo che sarebbe stato rischioso giocare così dall'inizio, ma era un atto dovuto in una partita da vincere a tutti i costi. Non avendo un giocatore come Bonaventura abbiamo dovuto chiedee un grande sacrificio a Honda e Cerci e ai due mediane. Il 4-3-3 ci ha dato delle buone risposte, ora con due attaccanti del genere ho pensato di poter giocare così. Questa squadra viene da periodi difficili, nel momento in cui perde certezze ha un po' di paura. Gli errori individuali credo vengano da questo. Dobbiamo ritrovare serenità e giocatori cardine, devo ripartire da come mi seguono questi ragazzi. Anch'io oggi volevo giocare meglio ma oggi erano importanti i tre punti.

Sabato ci sarà la Juventus, il match che potrebbe segnare la stagione: "Dobbiamo tornare ad essere quelli che se la giocavano con Juventus, Napoli e Roma. Bisogna dare continuità a chi gioca. Ringrazio la società perché sono arrivati innesti importanti, giovani che vogliono mettersi in mostra. Da stasera dobbiamo ripartire. Sabato cercheremo di fare una buona gara contro la squadra più forte del campionato"

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