Milan, le prime parole del socio Mr.Bee: “Torniamo a vincere in un anno”
Affare fatto. Ancora poche settimane e Bee Taechaubol metterà la firma sull'accordo per il 48% delle quote del club rossonero. Alla fine l'ha spuntata lui. Ha vinto grazie all'offerta migliore e alla tenacia con la quale ha porato avanti l'affare. Mr. Bee voleva il Milan e, nonostante le difficoltà, è riuscito nell'intento. Sarà lui, insieme ai suoi soci, ad affiancare Silvio Berlusconi per ricostruire l'immagine offuscata della società milanese. Poco prima di salire sull'aereo per il ritorno a casa, il broker asiatico è stato avvicinato dai giornalisti de "La Repubblica": "Penso che in pochissime settimane chiuderemo la trattativa – ha confidato – Mentre venivo qui, un tifoso mi ha chiesto: ma perché il Milan? Gli ho risposto: perché è il massimo".
Visibilmente soddisfatto, Mr. Bee ha poi parlato del suo nuovo socio: "Potevo entrare nel calcio inglese, ma non ho mai desiderato altro che il Milan. Mi piacerebbe riportarlo alla gloria, vincendo subito campionato e Champions League. Fine dell'era Berlusconi al Milan? Non è così. Berlusconi è l'uomo che ha fatto grande questa società e al Milan resterà legato per sempre. La sofferta trattativa dimostra che è ancora interessato alle sorti della squadra. Questo club ha un'anima profondamente italiana, è un marchio dell'eccellenza italiana. E tale deve rimanere. Sarebbe assurdo inserire nel club dirigenti asiatici. Si perderebbe l'identità. L'obiettivo non è cambiare, ma aggiungere. Internazionalizzare. I dirigenti devono essere italiani. Nessuno vuole toccare figure centrali come Galliani, che ha fatto bene anche quando non ha avuto un grande budget, e Barbara Berlusconi. Io presidente? No, grazie".
Visione chiara, idee ben precise. Bee Taechaubol sa già dove vuole arrivare e a chi affidare la gestione della società. In attesa anche della conferma di Mihajlovic, Bee Taechaubol manda un messaggio a tutti i tifosi rossoneri: "Il Milan non può più permettersi di aspettare. L'allenatore? Serve uno capace di vincere subito perché, nonostante il calo fisiologico del club, dobbiamo tornare sul tetto del mondo. I soldi? Quelli non sono un problema, ciò che conta è la programmazione. Puntiamo ad espandere il "brand" in Asia, un business. Il Milan è sinonimo del calcio italiano nel mondo e ha ancora margini di incremento. I tifosi devono tornare a sognare. Oggi non c'è più entusiasmo e nessuno sogna più, ma in un anno si può tornare a vincere".