Milan, l’ex Taarabt su Balotelli: “Un giocatore normale, altro che fenomeno”
Quando ha giocato in rossonero lo ha fatto anche bene, malgrado fosse arrivato solamente in prestito dal QPR, non avesse una nomea internazionale da urlo e ci fosse molta curiosità (mista a diffidenza) nei suoi confronti. La parentesi milanista è stata brevissima, ma per Adel Taarabt, l'avventura italiana ha lasciato il segno, indelebile. Tanto che da Londra lancia un messaggio chiaro e forte per poter eventualmente tornare subito nel nostro calcio, possibilmente con la maglia rossonera che gli è rimasta addosso malgrado l'addio prematuro la scorsa estate. Ovviamente sta incidendo anche il suo negativo rientro in Premier dove non riesce più a ritagliarsi un benché minimo spazio in campo. L'ex rossonero ora si trova ai margini del Qpr, club che l'ha richiamato a fine prestito ma con il quale ha un pessimo rapporto tanto che ha messo insieme fino ad oggi la pochezza di 23 minuti di gioco. Taarabt vive a Londra da separato in casa dopo le incomprensioni con il tecnico Redknapp e la sua avventura inglese è destinata a non durare ancora a lungo, soprattutto in vista del mercato di gennaio. Ma tra i tanti elogi riservati al club rossonero, Taarabt lancia anche una staffilata al suo ex compagno Mario Balotelli, oggi al Liverpool, che sta vivendo anch'egli un ritorno in Premier pessimo.
Amore per il Milan, non per (Super) Mario. Al Milan ha giocato solo 16 partite segnando 4 reti e fornendo 2 assist ma tanto è bastato per innamorarsi del club rossonero e ‘pretenderlo' per il prossimo mercato: "Quando sono tornato dopo il prestito al Milan, l'ho detto subito a Redknapp e lui si è imbufalito e messo subito contro di me. Mi ha voluto Seedorf in rossonero, poi Inzaghi ha optato per altri nomi, ma io per tornare al Milan rinuncerei anche a soldi. Il calcio inglese è più bello e di alto livello, ma io preferisco l'Italia". Parole d'amore che non combaciano però con il pensiero riservato a (Super) Mario Balotelli suo ex compagno a Milano: "Balotelli? Tutti mi dicevano che era fortissimo, io ci ho giocato e posso dire che è forte, ma non mi è parso un giocatore di classe mondiale. È un giocatore normale, non un fenomeno. E' uno che tira forte ma non gioca per la squadra, oppure se lo fa come adesso a Liverpool poi non segna. Ha avuto tante chance, dal City al Milan, e le ha sprecate".