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Milan, Kakà: “Se cambio, vado negli Stati Uniti. A fine stagione parlerò con Galliani”

Gelo in casa rossonera, sabato scorso il brasiliano ha staccato la presenza numero 300 col Milan.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Nuove nubi sul futuro di Ricardo Kakà. Il brasiliano, che sabato sera contro il Chievo Verona ha festeggiato la presenza numero 300 con la maglia rossonera (la 216esima in Serie A, a cui si aggiungono le 11 in Coppa Italia e le 68 in Europa, di cui 64 in Champions e 4 in Europa League), ha di fatto aperto la porta alla possibilità di un trasferimento a fine stagione. "Mi piacerebbe giocare in America. A fine stagione parlerò con Galliani per capire quali sono le sue idee e quelle della società", ha fatto sapere Kakà intervistato dal Corriere della Sera. "Non mi sono mai pentito di essere tornato qui, tutte le squadre hanno avuto delle crisi: fa parte della vita. Non credo che Seedorf si aspettasse una situazione così difficile, ma siamo solo all'inizio".

Sui motivi che possono spingere Kakà a lasciare il Milan dopo appena un anno dal suo ritorno, sono in molti a pensare che si tratti dei colpi di coda della questione-stipendi al Milan: la compagine rossonera, che rischia seriamente di non qualificarsi per le Coppe Europee per la prossima stagione (la Champions diretta, dista 28 punti; i preliminari 22; l'Europa League, 9 punti), opterà per un taglio di stipendi netto del 20%. Una condizione che costringerà molti giocatori a guardarsi altrove, magari per un club con cui giocare in Europa. Probabile che a Kakà, che per tornare a Milano si era già tagliato lo stipendio, e che in questa stagione dopo un infortunio se lo era sospeso fino alla guarigione, non abbia preso benissimo questa decisione della società.

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