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Milan, Inzaghi rischia: nessuno peggio di lui nell’era Berlusconi

Primato negativo condiviso con Liedholm per SuperPippo che in caso di flop interno contro il Cesena potrebbe rischiare seriamente l’esonero.
A cura di Marco Beltrami
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Il pareggio interno contro l’Empoli ha messo nuovamente a nudo i limiti del Milan. I rossoneri dopo 23 partite hanno collezionato 30 punti, un anno in più della scorsa stagione con una media per Inzaghi che ne fa il peggior allenatore della gestione Berlusconi a questo punto del campionato. Un primato negativo condiviso con Liedholm. Solo 5 punti in 7 gare nel 2015 con ben 4 sconfitte, 2 pareggi e una vittoria contro il Parma fanalino di coda. Un rendimento che, unito a quello della prima parte di stagione, mette in luce una media punti di circa 1.3 a partita. Numeri impietosi per SuperPippo che sembra ormai aver svestito i panni del supereroe per indossare quelli del pompiere che sta provando a gettare acqua sul fuoco delle polemiche. Quell’entusiamo da riportare in curva, primo obiettivo stagionale dichiarato dal tecnico, è ormai svanito perché i tifosi hanno perso la pazienza nei confronti di una squadra che dista 12 lunghezze da quel terzo posto valido per la Champions.

Crisi totale per i rossoneri

Il gioco latita, le lacune difensive continuano a costare care ad un Milan che tra l’altro deve fare i conti con una pioggia di infortuni: Zaccardo prima del match, Alex, Bonaventura e anche l’ultimo arrivato Paletta sono gli ultimi. Tanta sfortuna ma anche una preparazione fisica probabilmente sbagliata che influisce sulle condizioni dei giocatori. Il confronto contro la squadra di Sarri, tatticamente impeccabile e capace di fare del gruppo e del gioco il proprio punto di forza è stato impietoso spingendo la curva a fischiare i rossoneri. Fischi “giustificati” per Inzaghi che ha dichiarato: “Bisogna lavorare sulla testa, i giocatori devono ritrovare convinzione: non possiamo prendere gol a difesa schierata. Capisco i tifosi perché vengono da momenti difficili". La posizione del tecnico per ora sembra stabile anche se ci vorrà una vittoria interna contro il Cesena per raffreddare la panchina rossonera. In caso contrario la società nonostante la stima per l'ex attaccante potrebbe anche decidere di un cambio della guardia nella speranza di dare una scossa che possa salvare la parte finale della stagione.

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