Milan-Inter, Inzaghi e Mancini: “Vincere subito? Difficile, serve crescere”
Super Pippo contro il ‘Mancio'. Milan e Inter. Il tecnico che ha studiato da manager all'estero e quello che studia perché da grande, dopo aver seminato panico nelle aree di rigore, vuol fare l'allenatore. Luci a San Siro per novanta minuti che possono rappresentare il crocevia di una stagione: ruote da una parte, burrone dall'altra… serve scartare di lato e cambiare marcia per risalire la classifica, guadagnare terreno perso e agganciare la zona Champions che – dal Napoli in giù – non è poi così distante. "Quand'ero alla guida delle giovanili mi sono preso grandi soddisfazioni – afferma il tecnico rossonero al Gazzetta Day -, adesso vivo questa avventura al massimo ma non è pensabile che possa a vincere subito trofei". Avanti ma con giudicio, la strada è tracciata e la messa a punto è in divenire come il ‘diavolo' ancora alla ricerca della propria identità di squadra e di quell'uomo d'area (Torres) preso per far gol e aggiungere spessore alla rosa.
Tiri Mancini… L'ex allenatore dello scudetto è tornato nell'altra metà del cielo milanese dopo sei anni trascorsi all'estero, tra Manchester City e Galatasaray. Inghilterra, Turchia e poi di nuovo l'Italia: a volte ritornano e vengono acclamati come salvatori della patria. Bye bye Mazzarri, l'interregno del toscano è stato consegnato alla storia come un incidente di percorso, uno scherzo del destino. Tocca al ‘Mancio' ripartire e serve fare in fretta, Milan e Roma attendono al varco. "Cominciare con loro è affascinante, ma allo stesso tempo difficile". Lapalissiano. Poi chiarisce: "Obiettivi? Non è il caso di porne proprio adesso perché abbiamo l'esigenza di crescere e migliorare in fretta. Intanto, sto puntando molto sull'aspetto mentale e sull'entusiasmo della squadra. Ho bisogno di tempo perché il momento del calcio italiano è difficile".