Milan, il piano in caso di esonero di Mihajlovic: Lippi e Conte

Mihajlovic ha la strada segnata. A fine stagione, non sarà più l'allenatore del Milan. E avrebbe potuto non esserlo molto prima qualora in Coppa Italia contro il Carpi avesse mancato l'obiettivo. Il superamento dei quarti di finale di Tim Cup (in semifinale il ‘diavolo' potrebbe pescare una tra Spezia e Alessandria) restava un obiettivo più necessario che di prestigio, l'ultima chance per non fallire una stagione che appare già compromessa considerato il trend di rendimento in campionato, il passo di Napoli, Juventus, Inter e della stessa Fiorentina rispetto ai rossoneri. Entrare in Europa, sia pure dalla porta di servizio, e mettere in bacheca un trofeo (sia pure minore) è sempre meglio che prendere atto del secondo flop consecutivo dopo l'esperienza Inzaghi. A proposito dell'ex allenatore, sia lui sia Clarence Seedorf saranno a libro paga fino a giugno, mese che porterà una boccata d'ossigeno: gli 8 milioni di euro lordi che finora hanno pesato sulle finanze verranno reinvestiti per ridefinire i quadri tecnici della squadra.
E nel frattempo cosa accadrà? La road map è tracciata: il primo passo è stato il contatto con l'ex commissario tecnico della Nazionale, Lippi. Toccherà a lui traghettare il Milan fino al termine della stagione in caso di eliminazione dalla Coppa Italia, ma il suo non sarà un ruolo a termine – come rilanciato dalla Gazzetta – perché destinato a restare in qualità di responsabile del settore tecnico così da formare un team di notevole esperienza assieme all'attuale ad Galliani e al nuovo allenatore che – secondo le intenzioni della dirigenza – dovrebbe essere Conte. L'attuale selezionatore dell'Italia lascerà la guida degli Azzurri dopo gli Europei (a giugno, in Francia): il Milan ha pronta anche la strategia per renderlo sordo alle richieste che arrivano dalla Premier, ovvero un contratto di 3 anni da 12 milioni complessivi.