Milan, Gattuso: “Dimissioni? Non ci penso nemmeno, ho due anni di contratto”
Se il ritiro punitivo sarà servito per scuotere i suoi ragazzi, questo lo sapremo soltanto al termine del posticipo con il Bologna. La cosa certa è che questi giorni passati obbligatoriamente a Milanello, hanno tirato fuori quella rabbia e quella convinzione che anche Gattuso sembrava aver perso nelle ultime settimane. La conferma è arrivata nella conferenza stampa della vigilia: "Mi avete visto spento e rassegnato? – ha chiesto ai giornalisti – Sciocchezze. Non mollo e lotto come ho sempre fatto, se no starei a casa con i miei figli e i miei cani. Io voglio la Champions League e ho due anni di contratto. La parola dimissioni per me non esiste".
Contro il Bologna dell'ex Mihajlovic, il Milan è obbligato a vincere per tenere accesa la fiammella del quarto posto. Il tutto dopo cinque giorni di castigo: "Io sono contro i ritiri, ma ci sono regole da rispettare. La decisione è stata mia, la società mi ha appoggiato e ho visto una squadra incazzosa. Ora voglio vederlo sul campo. Avevamo il dovere di assumerci le nostre responsabilità. Ora mi aspetto una partita gagliarda, solo chi non ha cuore non riuscirà a farlo".
Le serate dei giocatori e l'ambizione di Gattuso
"Il Bologna sta bene e sta viaggiando molto veloce – ha aggiunto Gattuso – Ma Anche davanti alla squadra più forte al mondo avremo l'obbligo di fare una grande partita e dimostrare che ancora siamo vivi. Abbiamo buttato via troppi punti. Ora dobbiamo crederci, abbiamo perso il quarto posto e proveremo ad andare a prenderlo di nuovo. Facciamoci trovare pronti, battaglieri e con il coltello fra i denti".
Tra gli argomenti toccati dal mister rossonero, anche le presunte uscite notturne di alcuni dei suoi giocatori: "A me delle loro serate non interessa, nella vita privata fanno ciò che vogliono e non faccio il carabiniere – ha concluso il tecnico – L'importante è che quando si lavora si fanno le cose in un certo modo. Quelle volte che uscivo mi sono sempre divertito, ma io rispettavo le regole, lavoravo e nessuno poteva dirmi nulla".