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Milan, Gattuso: “Di testa non siamo da quarto posto. Biglia? Con lui ho sbagliato io”

Alla vigilia della gara di campionato contro la Roma, Gennaro Gattuso riparte dalla prima ora di gioco mostrata dal Milan a Napoli. “Per essere così dobbiamo giocare con equilibrio e concentrati. Al primo errore, invece, spariamo dal campo. Tecnicamente siamo una squadra che può arrivare tra le prime quattro, mentalmente e caratterialmente ancora no”.
A cura di Maurizio De Santis
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I tre gol presi a Napoli, con il suo Milan avanti per 2-0 dopo un'ora di gioco, devono averlo accompagnato come incubi nella notte. Gennaro Gattuso prova a lasciarsi alle spalle ogni cosa: dalla delusione per un risultato che avrebbe messo sotto un'altra luce il debutto in campionato fino all'ammissione di colpa per errori commessi nella gestione degli uomini. Non si nasconde dietro attenuanti generiche, non scarica le responsabilità sulla squadra però è consapevole che, al netto dell'interpretazione tattica, il fattore psicologico è ancora un punto debole dei rossoneri. La gara in casa contro la Roma (venerdì sera, ore 20.30, anticipo della terza giornata) è l'occasione per cancellare l'amarezza dell'esordio al San Paolo. Appuntamento da non fallire: è il secondo confronto diretto della stagione con avversari che lottano per accaparrarsi la prossima partecipazione alla Champions.

Voglio vedere la squadra che per un'ora è stata protagonista al San Paolo – ha ammesso Gattuso in conferenza stampa -. Per essere così dobbiamo giocare con equilibrio e concentrati. Al primo errore invece spariamo dal campo. Tecnicamente siamo una squadra che può arrivare tra le prime quattro, mentalmente e caratterialmente ancora no. Massacrate Biglia, ma a livello tattico è fondamentale. E io ho sbagliato a cambiarlo così in fretta, è stato in quel momento che abbiamo perso l'equilibrio.

Analisi lucida, quasi una sentenza per un gruppo che nell'ultima estate ha cambiato pelle: nuova dirigenza, qualche innesto nuovo in rosa (su tutti, Higuain in attacco e Caldara in difesa provenienti dalla Juventus), nuove ambizioni in Europa dopo la riabilitazione del Tas a fronte dell'esclusione delle Coppe e nuove ambizioni anche in Italia… a cominciare dall'obiettivo di tornare in Champions che è perseguibile più ancora del passato. In avanti c'è (finalmente) un attaccante che è un bomber vero.

Higuain ci fa giocare meglio e mette in condizione la squadra di restare alta – ha aggiunto il tecnico milanista -. Dobbiamo sfruttarlo negli ultimi 20 metri ma sono molto soddisfatto della sua prestazione. Così come sono contento della qualità mostrata dalla squadra nell'azione del secondo gol: 27 passaggi, tutti toccano palla. La qualità, però, non basta… al momento l'aspetto caratteriale è due gradini più sotto rispetto alla qualità.

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