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Milan: Galliani e Seedorf rischiano, Donadoni e Inzaghi alla finestra

Il Milan è una polveriera. Sconfitte, polemiche, perplessità, dissidi interni e giochi di potere stanno spingendo sempre più nel caos il club rossonero. Seedorf rischia: Inzaghi, Donadoni o Prandelli per il futuro.
A cura di Alberto Pucci
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Ormai è ufficiale: è un povero diavolo! La brutta stagione del club rossonero, rischia di passare agli annali come la peggiore della gestione Berlusconi. Un'eventualità che starebbe irritando (e molto) il presidente che, nelle ultime ore, è alla ricerca degli eventuali responsabili. Non ci sarebbe solo Adriano Galliani sotto il fuoco incrociato delle polemiche. A salire sul banco degli imputati, insieme allo storico dirigente rossonero, anche Clarence Seedorf che, secondo gli spifferi che arriverebbero da Milanello, non riscontrerebbe il gradimento generale della truppa milanista. Le dichiarazioni (vere o presunte) di Silvio Berlusconi, nei confronti di Seedorf e Galliani, hanno inoltre lasciato il segno come e quanto la pesante sconfitta con il Parma e dato il via al fiume di parole dedicate ai due protagonisti (in negativo) di quest'ultimo periodo rossonero.

Le colpe di Clarence – Fatta la premessa che il condizionale è, in questi casi, sempre d'obbligo, l'allenatore attuale del Milan avrebbe prima colpito in positivo i suoi giocatori e, successivamente, deluso molti di loro per alcune scelte quantomeno "particolari". "Radio Milanello" narra di uno spogliatoio spaccato in tre "clan" (cosa grave e mai successa da quando Berlusconi ha preso il club!) e di molti giocatori (quasi tutti italiani) sbigottiti di fronte a metodi di allenamento "alternativi", chiacchierate frequenti in presenza di uno psicologo, poco polso con chi (in maniera evidente) non corre e non lotta e, infine, di fronte a scelte tecniche che penalizzerebbero alcuni di loro che, fino a ieri, erano titolari inamovibili con la gestione Allegri (vedi, ad esempio, De Sciglio e Abate).

L'idea Donadoni, l'ipotesi Prandelli – Con i principali dirigenti rossoneri pieni di dubbi sul futuro di Seedorf, dall'Inghilterra rimbalza una proposta suggestiva che, manco a farlo apposta, rievoca ciò che successe con Sacchi. L'Arrigo "nazionale", infatti, colpì in positivo Berlusconi che, dopo una vittoria del Parma a San Siro, chiamò l'allora sconosciuto tecnico e diede il via all'epopea vincente del Diavolo. Con Roberto Donadoni, in fin dei conti, la storia potrebbe ripetersi. Complice la poca esperienza di Seedorf, l'ex allenatore della Nazionale potrebbe così ritrovarsi in "pole position" per accomodarsi sulla panchina del Milan. Le prossime due trasferte (Lazio e Fiorentina) saranno decisive per le sorti del tecnico "orange". In caso di due sconfitte, Berlusconi potrebbe cestinare il progetto Seedorf e dare il via ad un nuovo corso: quello di Donadoni, magari affiancato da Pippo Inzaghi. Oppure affiancare Super Pippo a Cesare Prandelli, qualora la sua esperienza con la Nazionale dovesse definitivamente chiudersi dopo il Mondiale in Brasile.

Lotte di potere – La contestazione feroce degli ultrà, ha inoltre riportato in prima pagina la figura di Adriano Galliani. Dopo le spallate di Barbara Berlusconi e le presunte parole del padre ("La squadra è stata costruita male"), lo storico amministratore delegato si trova di nuovo a doversi difendere dagli attacchi dei "golpisti" interni alla società. Berlusconi vuol scaricare Galliani? Il tutto sarebbe ancora da verificare. Intanto, nelle ultime ore, l'agente di Seedorf ha smentito categoricamente di essere lei la fonte delle stizzite parole del presidente, nei confronti dell'ad: "La serietà dell'accusa infondata – ha dichiarato all'Ansa Deborah Martin –  per la quale io sarei, in qualunque modo, stata la fonte o anche solo coinvolta nelle dichiarazioni di Berlusconi non corrisponde assolutamente al vero".

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