Milan, Fassone: “Bonucci è stato un errore. Mr. Li voleva Cristiano Ronaldo”
Dopo aver trovato un accordo con il Milan, trascinato in tribunale per contestare il suo licenziamento, e a pochi giorni dalle recenti dichiarazioni di Massimiliano Mirabelli, anche l'ex amministratore delegato Marco Fassone è tornato a parlare della sua esperienza nel club rossonero. Nella lunga intervista concessa a Sportitalia, si è ovviamente toccato anche l'argomento della tanto discussa gestione cinese di Yonghong Li.
Il misterioso proprietario cinese
"Credo che ai tempi non si fosse reso conto di quanto fosse complicato ripagare il debito che si era fatto per comprare il Milan – ha esordito Fassone – Ha fatto l'errore che in tanti commettono quando prendono casa: dando un valore eccezionale alla proprietà, credono di potersi indebitare per parte della cifra e ripagarsela con il bene comprato. All'inizio c'era grande entusiasmo, ma strada facendo sono emerse le prime difficoltà e gli ultimi mesi sono stati complicati, quando Li non riusciva mai a completare il rifinanziamento. Non l'ho più sentito da allora, ma posso pensare abbia perso 250 milioni di euro a spanne".
L'errore di Fassone
Incolpato dalla gran parte della tifoseria di aver contribuito anche lui a peggiorare la situazione economica e sportiva del Milan, Marco Fassone ha poi ammesso di aver fatto alcune valutazione sbagliate: "A posteriori ammetto di aver sbagliato a prendere Bonucci dalla Juve. Avevamo un budget di oltre 70 milioni per l'attaccante di punta, ma quando è emersa la possibilità di prendere Leo, Montella si è convinto che fosse meglio spendere parte della cifra per il difensore. Chissà, avessimo rinunciato a Bonucci sarebbe cambiato tutto".
La suggestione Cristiano Ronaldo
"Siamo stati vicini a prendere Morata e Aubameyang, ma era con Belotti che il discorso era veramente avanzato ma Cairo non ce lo vendeva – ha aggiunto l'ex ad – In più c'era la suggestione Cristiano Ronaldo, più reale di quanto si creda. Per Mr. Li era una fissazione: lo voleva a tutti i costi e insisteva. Ne abbiamo parlato con Mendes, perché Cristiano sarebbe già stato disponibile a lasciare il Real Madrid e il Milan è un club di fama mondiale, gli piaceva. Il problema è che l'operazione non era sostenibile e dopo aver fatto delle simulazioni interne, abbiamo rinunciato a provarci seriamente".
Infine una considerazione sul lavoro dell'attuale dirigenza formata da Maldini, Boban e Massara: "Stanno facendo un mercato simile al nostro del primo anno, rivoluzionando la squadra, ma così si riparte sempre da zero e non è facile. Ci vorranno almeno due anni per tornare tra le grandi ma non devono cambiare così tanto. Cutrone? Mi sembra abbiano incassato un po' poco per un attaccante così giovane e con il suo score. Il rinnovo Donnarumma non è stato un errore: per Gigio non ho ricevuto offerte e ho negoziato al meglio".