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Milan e Inter unite nel segno della Cina

Una cordata cinese tratta per rilevare il 70% del Milan. Thohir vorrebbe cedere il 20% dell’Inter al Suning Commerce Group. La Cina riparte alla conquista del calcio europeo. E vuole cominciare da Milano.
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Milano, cantava Ivano Fossati, è una città di frontiera. Ma dove guarda la nuova frontiera del calcio a Milano? Guarda a oriente, guarda soprattutto alla Cina. L'era del Milan post-Berlusconi parte da lì.

Milan cinese – Silvio Berlusconi ha detto di sì alla cordata cinese, per una cifra che si aggira sui 550 milioni di euro più il ripianamento completo dei debiti (altri 150). Fininvest ha ricevuto il via libera del patron Berlusconi per trattare in esclusiva con il consorzio asiatico rappresentato dall’advisor italoamericano Sal Galatioto, ex Lehman Brothers. “Fininvest – si legge nella nota della holding – ha raggiunto un accordo per un periodo di esclusiva con un gruppo di investitori cinesi relativo alla cessione di una quota dell’Ac Milan. È stato contemporaneamente sottoscritto un promemoria di intesa, partendo dal quale si darà il via ad un approfondimento della trattativa. Il periodo di esclusiva è stato definito in modo da risultare compatibile con la complessità delle tematiche da discutere, le esigenze della società e gli appuntamenti previsti dal calendario delle attività calcistiche”. Stavolta, però, contrariamente a quanto accaduto con mister Bee, non sono state fissate le date per l'esclusiva, anche se la società sembra intenzionata a chiudere entro il 30 giugno. In una seconda fase, poi, i cinesi potrebbero investire ulteriori 200 milioni per arrivare al 100% delle quote del Milan. Restano solo dubbi sull'effettiva identità degli acquirenti, perché l'attuale disclosure sugli elementi della cordata non ha evidenziato nessun nome dei big dell'economia cinese. Possibile però, come traspare dalle indiscrezioni, che l'interesse di Jack Ma, fondatore di Alibaba, sia più che concreto.

Cina in Italia – La firma dell’accordo a carattere non vincolante è stata approvata all’unanimità dal CdA Fininvest, presieduto da Marina Berlusconi, a cui hanno partecipato anche l’ad della holding Pasquale Cannatelli e il dg Danilo Pellegrino, che ha seguito il dossier Milan assieme al direttore Business Development Alessandro Franzosi, tornato due anni fa dopo aver guidato l'investment banking della francese Societé Generale. Il Milan potrebbe diventare il primo passo direttamente italiano, dopo l'acquisto di Infront da parte del Wanda Group, del piano di espansione del calcio cinese. Il progetto promana direttamente dal premier Xi Jinping, con l'obiettivo chiaro di portare in Cina i Mondiali del 2030 e arrivare a quella data con una nazionale cresciuta e competitiva. Dopo l'ingresso nell'Atletico Madrid e nell’Espanyol, l'acquisto del 13% del Manchester City rilevato da China Media Capital Holding e Citic Capital, l'Italia sembra la prossima frontiera. Lo dimostra l'interessamento di imprenditori verso una quota di minoranza, o un accordo di sponsorship, con la Roma e la trattativa di un altro gruppo per rilevare il 20% dell'Udinese.

Inter, nuovi soci? – Anche Thohir sta trattando il cinese Suning Comerce Group. “Trovare un partner strategico è un bene per l’Inter, non per me, ma per rendere sempre più forte la squadra” ha detto Thohir a Class CNBC. “Non abbiamo fretta, stiamo parlando con diversi gruppi, ma prima vogliamo capire quale sarà la loro visione in futuro” . Suning dovrebbe garantire 80 milioni di euro, con le quote di Thohir e Moratti che scenderanno rispettivamente al al 56% e al 23,5%. In caso di formalizzazione dell'offerta di acquisto, non è escluso un nuovo aumento di capitale per una quarantina di milioni che segnerebbe l'uscita dalla proprietà di di Moratti, che ha visto scendere del 34% i ricavi della Saras nel 2015, soprattutto a causa della flessione delle quotazioni del petrolio.

Che futuro per l'Inter – Thohir anticipa che anche senza l’effetto Europa League i ricavi del club neroazzurro sono cresciuti da 164 a 186 milioni, un mercato oculato. “Non è una scusa, è la realtà, dobbiamo aggiungere un paio di giocatori per rafforzare la squadra. Non dimentichiamoci comunque che dobbiamo rispettare il FFP, dobbiamo raggiungere i parametri richiesti dalla UEFA. Per quest'anno credo che siamo stati in linea, abbiamo lavorato molto con il nostro management” ha detto Thohir. «Si vende e si compra, ma questo non vuol dire che l'Inter non sia un top team in Italia – ha aggiunto – e che non possa stare in Europa. Ai giocatori dico che alcuni resteranno, altri no. Dobbiamo essere sicuri che chi resterà abbia ben chiaro cosa significa essere parte dell'Inter e indossare questa maglia. Devono essere forti mentalmente, non si possono avere troppi cali anche se il calcio è fatto di alti e bassi. Dobbiamo essere continui, lottare, dare sempre il massimo. Se no, non si è da Inter ed è meglio che vadano».

Incontro alla Uefa – In settimana, intanto, una delegazione composta da Bolingbroke, Williamson e Ausilio ha incontrato i rappresentanti della Uefa a Nyon l meeting è servito a certificare i progressi nella gestione dei nerazzurri e tracciare le aspettarive future. La situazione, comunque, è in sensibile miglioramento, fa sapere la società. Difficile, però, che arrivino grossi colpi di mercato in entrata. Mancini dovrà farsi bastare due terzini, un centrocampista e un innesto o due davanti per tentare di centrare l’anno prossimo la qualificazione in Champions League.

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