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Milan, Dzeko per giugno: è lui l’uomo d’area che può risolvere i problemi in attacco?

Il bosniaco sarebbe entrato di prepotenza nelle future idee di mercato di Mirabelli e Fassoni, stanchi dello scarso rendimento di Kalinic e André Silva. Cutrone è il presente e il futuro ma è un azzardo basarsi esclusivamente sul baby bomber. La Roma non crede più in Dzeko e al Milan manca un uomo d’area.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Milan ci riprova: a giugno si partirà di nuovo alla carica per un attaccante vero, concreto, capace di segnare gol in Serie A. Non come Andrè Silva o Nikola Kalinic, gli ultimi due acquisti in ordine di tempo già relegati al confino dell'inutilità visto il rendimento oltremodo scarso. Il portoghese è ancora a secco in campionato, l'ex Fiorentina è in infermeria per una pubalgia che non lo lascia tranquillo.

Il problema del gol in casa Milan

Cutrone sì, ma non basta

A farne discapito è il Milan e Gattuso che si è affidato a Patrick Cutrone, bomberino di riserva che sta assumendosi responsabilità più grandi di lui. Finché reggerà, tutto tranquillo, ma c'è da guardare più in là del proprio naso e cercare un uomo d'aria di rigore che dia garanzie e sicurezze. Per questo, a giugno, si investirà nuovamente in avanti, magari sfruttando le entrate provenienti dalle cessioni di chi ha deluso.

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Kalinic e Silva, flop totale

Se si guardano i marcatori rossoneri, il gioco è presto fatto: l'assassino è l'attaccante. Che manca. Il miglior realizzatore stagionale al momento è lo spagnolo Suso che è tutto fuorché un fuoriclasse del gol. Non è un caso se ha segnato 6 reti (tante per lui) ma pochissime per un Milan che poi annovera Cutrone (5 gol in A), davanti a Kalinic (4 gol).

Dzeko, uomo d'area e di Serie A

Per questo motivo ci si guarda attorno e la convinzione di Mirabelli e Fassone è che la soluzione stia ancora una volta in casa. Cioè nel nostro campionato. Davanti al Silva flop – pur sponsorizzato dal connazionale Cr7 – l'idea è di prelevare una punta già abituata ai nostri ritmi e al nostro gioco. I nomi ci sono ma molti sono intoccabili, da Mertens a Higuain, da Icardi a Immobile. Non così per Dzeko.

Perché Dezko al Milan è un affare per tutti

La Roma si libirerebbe di una punta in cui non crede più

Proprio il bosniaco appare una pedina molto interessante sia dal punto di vista tattico che sul piano economico. La Roma ha già provato a cederlo in ogni modo a gennaio confermando di non credere più nell'ex City potrebbe accettare di buon grado un interesse rossonero. Le cifre non sono quelle del Chelsea (50 milioni) perché il Milan non se le può permettere ma anche perché il treno è oramai passato. Ma sui 20/25 milioni si potrebbe serenamente trattare.

Il Milan come palcoscenico internazionale

Per Edin Dzeko quella rossonera sarebbe meta gradita. Il gigante bosniaco ha già fatto capire che restare in Italia potrebbe diventare oramai la sua priorità senza ritornare sui propri passi, rientrando in Premier League. E la piazza milanista diverrebbe un'ottima rampa di lancio, ambiziosa e preziosa, garantendo un posto da titolare e un palcoscenico europeo.

Una punta che manca nello scacchiere rossonero

Anche per il Milan, Dzeko è un giocatore utile. Ad oggi ai rossoneri manca un uomo d'area di rigore capace di fare gol. Cosa che il bosniaco, malgrado ne sbagli tanti, ha sempre fatto. In questa stagione, ad esempio è già a quota 11 e pensare di averlo avuto a disposizione avrebbe tolto tante castagne dal fuoco rossonero. Pensarlo con i suggerimenti di Suso e le incursioni di Bonaventura non sarebbe un peccato.

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