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Milan, Crespo: “Infame chi pensa che ad Istanbul ci fu festa nello spogliatoio”

Protagonista per un tempo, in una delle serate più nere della storia rossonera, l’argentino ricorda ciò che successe al termine del primo tempo, prima di una delle rimonte più incredibili della storia del calcio.
A cura di Alberto Pucci
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Il prossimo maggio, saranno dieci anni. Dieci anni dalla tragica serata di Istanbul, dove il Milan buttò a mare una Champions League già vinta dopo un primo tempo perfetto ed un triplo vantaggio "confezionato" da Maldini e dalla doppietta di Hernan Crespo. Proprio l'ex attaccante del Milan, oggi allenatore della Primavera del Parma (e in procinto di poter subentrare anche a Roberto Donadoni), è tornato a parlare di quell'incredibile amnesia generale che permise al Liverpool di riprendere la partita e di vincerla ai calci di rigore. Intervistato dai colleghi di Sport Mediaset, per il programma "Heroes – Lo sport nel cuore", Crespo ha svelato ciò che avvenne nelle spogliatoio tra il primo ed il secondo tempo: intervallo che, secondo molti tifosi, fu utilizzato per dare il via ai festeggiamenti: "Pensare una cosa del genere è assurdo, è da infami! – commenta in maniera feroce Crespo – In quello spogliatoio c’erano giocatori del calibro di Maldini, Costacurta, Gattuso, Nesta, Pirlo, Seedorf e altri ancora. Durante l'intervallo parlammo di calcio in maniera anche accesa, come normalmente avviene negli spogliatoi. Altro che festeggiamenti e champagne. Te lo insegnano da piccoli: le partite finiscono al 90esimo".

Notte maledetta – Purtroppo per il Milan di Ancelotti, quella gara terminò ben oltre il novantesimo. Maldini e compagni sprofondarono nel panico generale dopo il gol di Gerrard (prossimo interista?). Sei minuti che riscrissero la storia del Diavolo e quella di Rafa Benitez che, incredulo, sollevò l'unica (ad oggi) Champions League della sua carriera: "Ricordo che nell'intervallo mi tremavano le gambe – rivela Crespo – Avevo fatto una doppietta in finale, vincevamo 3 a 0. Non ci potevo credere e cominciai a pregare che non succedesse nulla nei restanti 45 minuti di gioco". Preghiera che non trovò riscontro nella ripresa. Dopo il gol di Gerrard, arrivò quello di Smicer e quello di Xabi Alonso. Il tutto, in sei minuti di pura follia calcistica. Il resto è storia (purtroppo) risaputa: supplementari giocati in apnea, davanti ad un Liverpool stremato, e rigori finali calciati con la paura negli occhi davanti alla fantomatica figura "clownesca" di Dudek, che riuscì ad incantare Serginho, Pirlo e Shevchenko. A pochi giorni dal derby contro l'Inter, torna così a farsi vivo lo spettro di Istanbul: l'incubo spesso ricordato dalla Curva nord nerazzurra che, quella sera, festeggiò la tragedia milanista facendo festa fino a notte fonda. A risarcire il Diavolo, sempre contro i "Reds", ci pensò poi Pippo Inzaghi due anni più tardi. Un successo che, però, non riuscì a cancellare l'onta di una sconfitta incredibile e le polemiche per i presunti festeggiamenti dopo il 3 a 0.

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