video suggerito
video suggerito

Milan, Boateng: “Vi racconto di quella volta che Gattuso voleva ammazzarmi”

L’ex giocatore del Milan, oggi in Spagna, è tornato a parlare della sua esperienza italiana. Nella lunga intervista, anche un aneddoto divertente sul suo ex compagno rossonero che a Milanello si presentò con un paio di stivali modello femminile.
A cura di Alberto Pucci
846 CONDIVISIONI
Video thumbnail
Immagine

In attesa di tempi migliori, in casa Milan si vive esclusivamente di ricordi. Sono passati già cinque anni da quel pareggio a Roma che, nel maggio 2011, sancì l'ultimo trionfo rossonero in campionato. In quella squadra, capitanata da Massimiliano Allegri, c'era anche Kevin Prince Boateng. Di quel periodo, il ghanese continua a conservare e custodire gelosamente ricordi indelebili: "I tre momenti più belli della mia esperienza a Milano sono proprio la conquista dello scudetto, il gol al Barcellona e quando ho fatto Michael Jackson a San Siro – ha spiegato il giocatore in un'intervista a Fox Sport – Ci ho pensato tanto prima di lasciare il Milan. E' la squadra del mio cuore, ma per me in quel momento era la cosa giusta da fare. Berlusconi? E' una persona di cuore. Con me è sempre stato molto rispettoso e molto divertente".

Gli stivali da donna di Gattuso

Dopo aver elogiato Ronaldinho ("Quando aveva voglia, era più forte di Zidane, Pelè e Maradona"), Boateng ha rivelato un divertente retroscena su Gattuso: "Un giorno d’inverno si è presentato a Milanello con stivali invernali da donna – ha raccontato divertito il "Boa" – Strano per lui, che era il simbolo della mascolinità. Va a fare terapia e gli lascio un biglietto con scritto ‘"non mettere più queste scarpe". Mi richiamò al termine della seduta e mi promise di ammazzarmi per avergli fatto quell'affronto. Il giorno dopo si ripresentò all’allenamento con le stesse scarpe ma nuove. Le aveva ricomprate!".

Nella lunga intervista con il canale satellitare, Boateng è poi tornato a parlare del problema del razzismo nel calcio: "Purtroppo non cambierà mai niente – ha concluso – è una battaglia che va combattuta tutti i giorni, uno dopo l'altro. Nessuno ha fatto quello che ho fatto io contro il razzismo. Mi viene da ridere se penso che mi hanno tolto anche dallo spot della Champions".

846 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views