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Berlusconi: “La cessione del club? Preferirei lasciarlo in mani italiane”

Il presidente rossonero ha pubblicato sul suo profilo ufficiale un video di 3 minuti nel quale risponde alle critiche dei tifosi: “Dopo 30 anni che abbiamo festeggiato a champagne e caviale, potremmo anche sopportare con più eleganza un digiuno che sarà passeggero”.
A cura di Alberto Pucci
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Non è un messaggio a reti unificate, ma poco ci manca. Tirato per la giacca e contestato da tutta la tifoseria milanista, Silvio Berlusconi ha voluto rispondere al popolo rossonero attraverso il suo profilo ufficiale di Facebook: già utilizzato, nel recente passato, per chiarire alcuni punti importanti in merito alla società di via Aldo Rossi. Il patron del Milan, alla vigilia della trasferta di Bologna, è dunque comparso in video commentando le ultime vicissitudini del suo club: "Io come tutti voi ho il Milan nel cuore e soffro quando il Milan va male – ha esordito il presidente nel video messaggio – Forse un po' più di voi, visto che per farlo grande ho dovuto investire più di un miliardo di euro, solo nell'ultimo anno 152 milioni. Eppure converrete con me che non abbiamo mai visto il Milan giocare così male come quest'anno. Per questa ragione ho trovato il coraggio di provare a cambiare per le ultime partite con l'obiettivo di arrivare alla finale con la Juve con qualche speranza in più e in effetti mi sembra che nel gioco qualche miglioramento si sia visto".

Un digiuno passeggero

"Avevamo in casa Brocchi, ottimo allenatore della nostra Primavera, gli ho chiesto un atto di coraggio e lui, con coraggio, mi ha detto di sì – ha continuato Berlusconi – E' una persona seria, conosce bene lo stile Milan sin da quando giocava nei nostri Pulcini. Ha avuto tuttavia Brocchi a disposizione pochissimi giorni per intervenire sui giocatori e per provare dei nuovi schemi di gioco. E poi siamo stati anche sfortunati nelle ultime partite: a Verona, per esempio, i due gol che abbiamo preso sono arrivati per un rigore e una punizione che assolutamente non c'erano. Lasciamo quindi lavorare Brocchi in serenità fino al 21 di maggio, poi ragioneremo in modo approfondito sul da farsi, ma fatemi dire che dopo 30 anni in cui abbiamo pasteggiato a Champagne e caviale, potremmo anche sopportare con una certa eleganza un digiuno che sarà certamente passeggero. A chi mi dice che bisogna vendere il Milan, rispondo che ci sto provando da un anno, ma vorrei lasciarlo in buone mani, che gli garantisse un futuro da protagonista, preferibilmente in mani italiani. A questo fine qualsiasi suggerimento è il benvenuto".

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