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Milan, arrivano 12 milioni dal Trabzonspor per Sosa e Kucka dopo l’intervento Fifa

Il Milan si è rivolto alla Federazione internazionale per il mancato pagamento dei trasferimenti in Turchia di Juraj Kucka e José Sosa al Trabzonspor per un costo complessivo dei cartellini di 12 milioni di euro. Dopo due sollecitazioni inviate dalla FIFA, ieri è arrivato il via libera al bonifico da Istanbul a Milano.
A cura di Vito Lamorte
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Il Milan dalla scorsa estate è particolarmente attento ai conti e deve rispettare i vincoli imposti dall'Uefa per cercare di ridurre il passivo ai limiti consentiti. Nel frattempo la società rossonera si è rivolta per due volte alla Fifa, massimo organismo mondiale di governo dei club, per una causa aperta con i turchi del Trabzonspor, che nell’estate del 2017 avevano acquistato proprio dal club meneghino Juraj Kucka, a 5 milioni, e José Sosa, per 7: un totale di 12 milioni. Si tratta di una cifra consistente che il Milan ha atteso per diciotto mesi e dopo una prima sollecitazione dalla Fifa, senza che poi provvedesse al pagamento, c'è stata la seconda richiesta, accompagnata da una possibile pena qualora i turchi. Appena si è diffusa la notizia il club turco ha inviato il bonifico al Milan e la pratica è stata archiviata.

Le tappe per evitare le sanzioni

La doppia cessione era arrivata durante la gestione cinese ma la causa si è trascinata fino a oggi, con Elliott che alla guida della società è riuscito a ottenere la somma che spettava al Milan. Vanno avanti i colloqui tra il Milan e le istituzioni sportive: l'Uefa sta lavorando sulla questione legata al Fair Play Finanziario e l'appello alla Fifa, comunicazione che si è resa necessaria nell'ultimo caso, stanno cercando di ridare al club rossonero un certo peso politico. I prossimi tribunali torneranno a essere quelli di Losanna, a cui il club dovrà ricorrere per la sentenza di esclusione dall'Europa e per la nuova sanzione di Nyon, quella che impegna il Milan ad avere un bilancio virtuoso entro il 2021, pena il divieto di accedere alle competizioni internazionali. Una minaccia che la società meneghina vede come eccessiva e che, fortunatamente, è stata scongiurata la scorsa estate. Intanto i soldi che arrivano dalla Turchia aiutano a fare cassa.

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