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Milan, André Silva e Cutrone note liete. Bonucci, Romagnoli, Donnarumma che combinate?

I rossoneri tornano alla vittoria in Europa League in una partita compromessa nonostante il doppio vantaggio. Alla fine la risolve la voglia del giovane Cutrone. Bene anche il suo compagno d’attacco, il portoghese André Silva. Male invece Kessié, apparso stanco e poco lucido. Disastrosa la difesa con i gravi errori di Bonucci, Romagnoli, Musacchio e Donnarumma.
A cura di Michele Mazzeo
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Il Milan di Vincenzo Montella, dopo la brutta sconfitta contro la Sampdoria in campionato, ritrova l’Europa e ritrova la vittoria. Nella gara casalinga contro i croati del Rijeka i rossoneri, nonostante un parziale turnover messo in atto da Montella (su cui incombe lo spettro di Carlo Ancelotti), si impongono per 3-2 grazie alle reti di André Silva, Musacchio, e soprattutto grazie a quella in pieno recupero del giovanissimo Cutrone che rimedia al "suicidio" della difesa rossonera che aveva concesso il 2-2 ai croati. Grazie a questo successo la compagine meneghina si porta in testa al proprio girone a punteggio pieno. Ma andiamo a vedere chi sono stati i migliori e i peggiori del match di San Siro di questa seconda giornata di Europa League.

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Torna l’Europa, torna André Silva

Trascinatore del Milan europeo è ancora una volta l’attaccante portoghese André Silva. Il centravanti classe ‘96 arrivato in estate dal Porto, finora poco utilizzato da Montella in campionato (per lui solo 118 minuti e nessuna rete nelle prime 6 giornate di Serie A), in Europa League, come già successo contro l’Austria Vienna all’esordio, è tra i grandi protagonisti del match riuscendo ancora una volta a timbrare il cartellino. Adesso il suo score stagionale in Europa, tra turni preliminari e fase a gironi, recita: 6 reti in 6 presenze (4 da titolare). Può essere lui l’uomo della svolta anche in campionato?

Calhanoglu: meno trequartista, più mezzala

Un altro nuovo acquisto che fatica a trovare il posto da titolare in campionato è il turco Hakan Calhanoglu. Per lui a settembre soltanto una presenza dal primo minuto in Serie A (in casa contro la Spal) e tanti spezzoni di partita, sempre da subentrato. Contro il Rijeka Montella lo schiera da mezzala al posto di Bonaventura e lui sfrutta bene l’occasione. Dà qualità al centrocampo rossonero, sacrificandosi anche in fase d’interdizione e costringendo spesso al fallo gli avversari. Dal suo piede nascono le azioni più pericolose del Milan. Esce all’inizio del secondo tempo per una botta molto dolorosa alla coscia destra. Ma nei primi 45 minuti è sembrato evidente che se l’unico modo per giocare titolare in questa squadra è fare il centrocampista pare che il turco abbia recepito il messaggio.

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La voglia di Cutrone

Era stato il grande protagonista dell’agosto rossonero con 4 gol nelle 4 volte in cui era stato schierato titolare da Vincenzo Montella, ma Patrick Cutrone dopo il pesante 4-1 subito dai rossoneri in casa della Lazio era finito in panchina tornando dietro nelle gerarchie del tecnico campano. E adesso, dopo un altro brutto ko, quello di domenica contro la Samp, l’Aereoplanino in Europa si è affidato a lui per ritrovare la via del gol smarrita dal Diavolo a Marassi. Il classe ’98 si impegna tanto e gioca una ottima gara. E alla fine è lui con un guizzo nel recupero a portare alla vittoria i rossoneri. A fare la differenza è stata la sua grande voglia a coprire i disastri della difesa rossonera.

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I disastri della difesa rossonera

Il reparto arretrato doveva essere il fiore all'occhiello di questo Milan e invece clamorosamente contro il Rijeka sono stati proprio i vari Leonardo Bonucci (grave errore in occasione del gol di Acosty che ha ridato fiducia ai croati), Alessio Romagnoli (ingenuo nel fallo che ha portato al rigore trasformato poi da Elez per il 2-2), Gigio Donnarumma (reo dell'esitazione in uscita che ha portato alla prima rete dei croati), e Mateo Musacchio che, gol da rapace a parte, non è ancora entrato a pieno nei meccanismi della difesa a 3. Per costruire una grande squadra una solida difesa è la base da cui partire e, da quanto visto stasera, in casa Milan c'è ancora molto da lavorare.

Opaco l’insostituibile Kessié

Fino ad oggi era stato l’uomo in più di questo nuovo Milan plasmato da Vincenzo Montella, ma oggi è stata la dimostrazione che anche Franck Kessié è umano. Nonostante la brutta prestazione di cui è stato protagonista contro la Sampdoria, match nel quale l’ivoriano è sembrato molto stanco e poco lucido, l’allenatore ex Fiorentina ha deciso di schierarlo ancora una volta da titolare (11° gettone in stagione). Ma il risultato è stato lo stesso della sfida di Marassi: molti errori con il pallone tra i piedi, poco filtro e poco incisivo quando c’era da metterla sul fisico. Forse qualche volta anche lui avrebbe bisogno di tirare il fiato.

La partita di Frank Kessié contro il Rijeka (fonte Sofascore.com)
La partita di Frank Kessié contro il Rijeka (fonte Sofascore.com)

Niente riscatto per Zuparic

Era la sua occasione di riscatto con il calcio italiano che dopo alcune stagioni lo ha scaricato. L’ex Pescara Dario Zuparic però non l’ha sfruttata. Infatti, sono sue le incertezze che hanno permesso al Milan di segnare: prima si fa saltare facilmente, sbagliando il posizionamento del corpo, da André Silva in occasione del primo gol, poi si perde Musacchio nel calcio d’angolo che porta al raddoppio rossonero e alla fine si fa beffare dal movimento in profondità di Cutrone nel gol che ha poi deciso il match. Per il croato nessun riscatto, anzi.

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