Mika Aaltonen da bidone con il Bologna a professore universitario

Gli anni Ottanta da molti sono stati spesso demonizzati, ma da moltissimi sono rimpianti perché quel decennio fu divertente e spensierato. Per la Serie A gli anni Ottanta sono stati l’età dell’oro. Perché nel nostro campionato realmente giocavano i migliori calciatori del mondo: Maradona, Platini, Falcao, Zico, Gullit, Van Basten, Matthaeus, Socrates e l’elenco potrebbe contenere almeno un’altra dozzina di nomi fenomenali. La possibilità di acquistare stranieri (prima due o poi tre) esaltava tutti i presidenti, anche quelli di squadre medio-piccole. E quel decennio viene ricordato anche per la presenza di tanti ‘bidoni’, e anche in questo caso l’elenco è lunghissimo. Tra i giocatori flop passati alla storia c’è anche il finlandese Mika Aaltonen del Bologna, che oggi ha cambiato completamente vita. Aaltonen è uno stimatissimo professore universitario di Economia, e pare sia stata addirittura candidato al Nobel qualche anno fa!
Un gol all’Inter, meteora al Bologna – Il giovane Mika nel 1987 realizza un gol fantastico nella gara d’andata dei sedicesimi di finale tra Inter e Turun Pallosuera – la squadra finlandese passa 1-0 a San Siro, i nerazzurri nella gara di ritorno vincono 2-0 e passano agli ottavi. Aaltonen qualche mese dopo viene acquistato dall’Inter, che lo parcheggia al Bellinzona. Il Trap, che ha già tre stranieri di lusso: Matthaeus, Brehme e Ramon Diaz, con cui vincerà lo scudetto dei record, decide di farlo ancora maturare. Mika viene ceduto in prestito al Bologna, appena tornato in Serie A dopo qualche anno di purgatorio. Aaltonen è il numero 10 che dovrebbe esaltare il calcio champagne di Maifredi.

Ma le intenzioni iniziali vanno a farsi benedire. Il finlandese gioca tre spezzoni di partite in cui non lascia traccia. A differenza di tanti calciatori che bruciano intere carriere o qualche annata perché si divertono troppo, il calciatore, che all’epoca era di proprietà dell’Inter, non ‘perde l’anno’ perché è un frequentatore di discoteche. La realtà infatti è ben diversa. Aaltonen si iscrive all’Università di Bologna, alla facoltà di Economia e Commercio, frequenta, segue i corsi e supera pure quattro esami. La sua carriera prosegue fino al 1994, quando, a soli ventinove anni, decide di lasciare dopo aver vestito le maglie dell’Hertha Berlino, dell’Hapoel Be’er Sheva, del TPS, del TPV e dopo aver disputato diciotto partite con la nazionale del suo paese.
Professore – La vita di Aaltonen cambia completamente quando appende le scarpette al chiodo. Perché il finlandese, che nel frattempo ha continuato a studiare, vince il dottorato in economia, inizia la sua splendida carriera universitaria diventando professore all’Università di Turku, poi entra a far parte del dipartimento di Scienze Tecnologiche di Helsinki. Da calciatore mediocre a professore universitario, già così il passaggio è straordinario. Ma Mika è un uomo dalle mille risorse ed è pure direttore del ‘Progetto Strax’, che studia i macro-flussi economici. Sostanzialmente Aaaltonen deve provare a capire, soprattutto a livello economico, come sarà il mondo nel 2050 e se un giorno si potranno sfruttare le risorse degli altri pianeti! Il professore scrive articoli, saggi e libri. Inoltre è membro dell’American Council for the United Nation’s University Millenium Project di Washington, socio della ‘World Future Society’ e fa parte dello ‘Speakers Forum’, dove hanno ‘diritto di parole’ persone solo con un titolo notevole, tipo i presidenti degli Stati Uniti. Aaltonen dal 2012 è il CEO dell’Helsinki Sustainability Center. L’obiettivo di questo gruppo è quello di trovare soluzioni per creare un pianeta sostenibile. L’Aaltonen calciatore non ha lasciato traccia, il professor Mika invece sta cercando letteralmente di creare un mondo migliore e forse per questo un giorno avrà il Nobel.
