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Michel Platini, prime parole dopo il fermo: “Situazione che fa male, ho risposto a tutto”

Un Michel Platini visibilmente provato e stanco ha risposto alle domande dei cronisti che lo hanno atteso all’esterno dell’Ufficio centrale dell’anticorruzione a Nanterre. L’ex Presidente dell’Uefa è stato rilasciato poco dopo la mezzanotte e mezza, dopo un estenuante interrogatorio durato praticamente un’intera giornata nell’ambito delle indagini sulle accuse di corruzione in merito all’assegnazione al Qatar del Mondiale del 2022.
A cura di Marco Beltrami
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Un Michel Platini visibilmente provato e stanco ha risposto alle domande dei cronisti che lo hanno atteso all'esterno dell'Ufficio centrale dell'anticorruzione a Nanterre. L'ex Presidente dell'Uefa è stato rilasciato poco dopo la mezzanotte e mezza, dopo un estenuante interrogatorio durato praticamente un'intera giornata nell'ambito delle indagini sulle accuse di corruzione in merito all'assegnazione al Qatar del Mondiale del 2022. "Ho cercato di rispondere a tutte le domande. Ma fa male trovarsi in una situazione del genere". Queste le parole del francese che si è detto comunque sereno ribadendo la sua totale estraneità ai fatti.

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Michel Platini, le prime parole dopo il rilascio

Prime parole per Michel Platini all'uscita dalla procura di Nanterre, dopo l'interrogatorio cui è stato sottoposto nell'ambito delle indagini sulle accuse di corruzione in merito all'assegnazione al Qatar del Mondiale del 2022. Le Roi convocato inizialmente come testimone è stato poi sottoposto a fermo da parte dei poliziotti nella sede de l'Office central de lutte contre la corruption et les infractions financières et fiscales (Oclciff). Il francese ha spiegato quello che è accaduto, sottolinenando la sua grande amarezza: "Ho cercato di rispondere a tutte le domande e ce n'erano tante, non solo sul Mondiale in Qatar ma anche per quello in Russia, su Euro 2016 e sulla Fifa. Per questo c'è voluto del tempo. Ma fa male trovarsi in una situazione del genere".

Platini, l'amarezza per il fermo e la fiducia negli sviluppi dell'inchiesta sui Mondiali in Qatar

L'ex presidente dell'Uefa si è detto sereno, ribadendo la sua totale estraneità ai fatti, fiducioso del fatto che la verità verrà a galla: "Sono sempre stato sereno perché mi sento totalmente estraneo a questa vicenda. Questo è un vecchio caso, lo conoscete e lo abbiamo già spiegato con totale trasparenza. Si va avanti, loro indagano". Di certo però Platini non può fare a meno di sentirsi perseguitato soprattutto per come sono andate le cose nella giornata di ieri: "Se ho la sensazione di essere perseguitato? Oggi è un po' speciale. Arrivare come testimone ed essere subito preso in custodia fa male. Fa male per tutto quello che penso e per tutto quello che ho fatto. Ma al di là di tutto, loro fanno il loro lavoro e noi abbiamo cercato di rispondere a tutte le domande"

Qual è la posizione di Platini e perché è stato posto in custodia, parla l'avvocato del francese

A chiarire ulteriormente la posizione del suo assistito ci ha pensato il suo avvocato William Bourdon che non ha mai lasciato solo l'ex dirigente transalpino: "Molto rumore per nulla. E' stato posto in custodia per motivi tecnici, per consentire questo confronto. Non ha nulla di cui vergognarsi e non è sospettato di niente. E' ancora considerato un semplice testimone in questo caso. Tutto va bene, almeno per il momento"

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